Questione di punti di vista. E se si deve scegliere, meglio guardare tutti dall’alto. Luis Enrique non era squalificato, ma si è piazzato in tribuna come un allenatore con cartellino rosso a guardare la vittoria del Paris Saint-Germain contro il Lens 2-0.
Il tecnico spagnolo ha provato a vederla così. Un’altra prospettiva.
Il rugby
Una piccola novità, anche se non originalissima. Ha seguito il primo tempo dalla tribuna, per poi scendere in panchina nella ripresa. Una decisione che nasce da una filosofia precisa: osservare il gioco da una prospettiva diversa, gli schemi, le tattiche e poi parlarne con i giocatori nell’intervallo. E l’ha vista fare ad altri: “Ho visto gli allenatori di rugby seguire le partite dall’alto per anni. È una prospettiva magnifica. Posso controllare tutto”. Non sarà l’ultima volta: “È un’opzione interessante che utilizzerò ancora in futuro. Si raccolgono molte informazioni dirette e si può parlare con chiarezza nell’intervallo ai giocatori”.
I walkie-talkie
Questa ricerca di nuove angolazioni non è una novità per l’ex ct della Spagna. Ai tempi del Celta Vigo, Enrique si fece costruire un’impalcatura per osservare gli allenamenti dall’alto. Durante l’esperienza da ct della nazionale spagnola ha sperimentato l’uso di walkie-talkie applicati sulla schiena dei giocatori. “Sentiranno la voce del mister qui. Spero di non urlare troppo”, scherzava allora.
Nagelsmann
Lo aveva già fatto Nagelsmann agli esordi in Bundesliga. Ma il tecnico tedesco amava tecnologia e novità. Aveva chiesto di far giocare i giocatori con gli auricolari: “È qualcosa di cui abbiamo bisogno nel calcio. Idealmente anche con una connessione che permetta ai giocatori di comunicare con gli allenatori: c’è tanto rumore negli stadi e non hai tante interruzioni del gioco come nel football americano. Non c’è time-out, c’è solo l’intervallo per discutere di questioni tattiche con i giocatori”.