AMSTERDAM – Corner di Çalhanoglu e incornata di Thuram, che da quando papà Lilian lo prende in giro per non essere forte di testa non fa altro che segnare di capoccia. Sono arrivati entrambi così i gol con cui l’Inter ha battuto 2-0 l’Ajax a casa sua. In fotocopia, uno per tempo. Reti pesanti, perché portano una vittoria dopo due sconfitte in campionato. E significative, perché confezionate dal turco e dal francese, che in terra americana durante il Mondiale per club avevano fatto arrabbiare il loro capitano per l’atteggiamento svogliato. Tutto alle spalle.
Le scelte di Chivu
Così, 134 giorni dopo la semifinale di ritorno contro il Barcellona a San Siro, i nerazzurri tornano a esultare in una partita di Champions League. Rispetto ad allora, l’Inter è scesa in campo con lo stesso modulo e tre soli cambi nell’undici iniziale: Bisseck sostituito da Akanji, Acerbi in panchina per far posto a De Vrij e Lautaro, infortunato e rimpiazzato da Pio Esposito, all’esordio da titolare nel torneo. Esordiente nelle coppe europee, da allenatore, era anche Chivu, che nel primo momento davvero delicato della sua gestione ha deciso di affidarsi ai pretoriani di Inzaghi, ora al suo servizio.
Il riscatto di Sommer
A partire da Sommer, pessimo contro la Juve e ottimo alla Cruijff Arena, determinante nel chiudere la partita (finalmente) senza gol presi. Col senno di poi, ha fatto bene. E ha potuto festeggiare contro la squadra di cui a 21 anni divenne capitano, allenata dal suo ex compagno Heitinga, a corto di talento in rosa ma anche di coraggio: non ha pagato la scelta di confermare dieci undicesimi della formazione che ha sconfitto 3-1 lo Zwolle in campionato, con l’unica eccezione del modesto Edvardsen al posto dell’infortunato Berghuis.
Rigore revocato dal Var
Il primo tempo dell’Inter, pur non impeccabile, ha dato una buona indicazione: Pio Esposito e Thuram sono una bella coppia. “Ora il mondo conosce Pio”, ha detto Marcus, che ha assistito il ragazzino, lo ha consigliato, ci ha scherzato neanche fosse suo fratello Khéphren. Il baby nerazzurro ha ricambiato dandogli un bel pallone in area, che il francese ha sprecato, largo di poco. Subito dopo a Thuram l’arbitro Oliver ha prima concesso e poi revocato al Var un rigore, per uno scambio di trattenute con il ruvido centrale Baas. Prima della pausa, Sommer con una splendida parata su Godts ha dimostrato di meritare la fiducia di Chivu, poi il solito Thuram è volato più alto di tutti su un corner di Çalhanoglu, lasciando lì Gaaei e Klaassen e battendo di testa Jaros.
Il calendario alleato di Chivu
Il secondo tempo si è aperto come si era chiuso il primo: Çalhanoglu dalla bandierina e Thuram per aria a prendere la palla di fronte. Due a zero, e inizio della lunga gestione del risultato, con i cambi tutti alla fine, per non guastare l’equilibrio. Se qualche esperimento sarà fatto, sarà nelle prossime gare, sulla carta non impossibili. Il miglior alleato di Chivu in questo momento è infatti il calendario. Da qui alla sosta delle nazionali di ottobre l’Inter incontrerà squadre accessibili: Sassuolo, Cagliari, Slavia Praga, Cremonese. Gare utili per mettere a posto quel che non va, prima dei big match di ottobre con Roma e Napoli.
Ajax-Inter 0-2 (0-1)Ajax (4-3-3): Jaros; Gaaei, Itakura (39′ st Sutalo), Baas, Wijndal; Regeer (31′ st Gloukh), Klaassen, Taylor (18′ st McConnell); Edvardsen, Weghorst (18′ st Dolberg), Godts (31′ st Moro) (12 Herkeens, 22 Pasveer, 2 Lucas Rosa, 24 Mokio, 28 Fitz-Jim, 41 Alders, 43 Bounida). All.: Heitinga.Inter (3-5-2): Sommer; Akanji, De Vrij, Bastoni; Dumfries, Barella (34′ st Zielinski), Çalhanoglu (41′ st Sucic), Mkhitaryan (24′ st Frattesi), Dimarco (34′ st Carlos Augusto); Thuram (41′ st Bonny), Esposito (12 Di Gennaro, 13 J. Martinez, 10 Lautaro, 11 Luis Henrique, 15 Acerbi, 17 Diouf, 31 Bisseck). All.: Chivu.Arbitro: Oliver (Inghilterra).Reti: nel pt 42′ Thuram; nel st 2′ Thuram.Angoli: 3-5 per l’Inter.Recupero: 3′ e 3′.Ammoniti: Thuram, Mkhitaryan, Baas per gioco falloso