TORINO – Tudor ha tre centravanti, sulla carta fortissimi. Ne usa uno per volta, dice “devo essere bravo a scegliere quello giusto” eppure capita spesso che non accada: l’unica volta che un 9 titolare ha fatto gol è stato alla prima giornata, quando David ha sbloccato la partita con il Parma. Ma all’epoca non c’era ancora Openda e quindi scegliere gli veniva più facile, poi l’arrivo del belga l’ultimo giorno di mercato, quando da tre mesi Tudor reclamava Kolo Muani e la società brigava per ridarglielo, ha come mandato all’aria ogni certezza e sollevato un polverone di confusione.
Dai centravanti titolari un solo gol e appena quattro tiri
David ha cominciato dall’inizio anche alla seconda giornata (Openda non c’era ancora) e poi stop, almeno come centravanti: è stato schierato da trequartista contro il Borussia in Champions, esperimento piuttosto infelice. Al posto di David è stato promosso a suon di gol la riserva Vlahovic che però da titolare, contro Inter e Verona, non ha segnato neanche un gol, fatto un solo tiro in porta e toccato appena 27 palloni in tutto. Il momento di Openda è arrivato in Champions e si è ripresentato con l’Atalanta: neanche una rete e un solo tiro in due partite.
Openda, attaccante da contropiede negli spazi stretti
Tudor lo ha definito un attaccante da contropiede, eppure lo ha schierato in due gare in cui la Juventus aveva l’onere di attaccare e dunque era preventivabile che non avrebbe avuto pochi spazi. Contro i bergamaschi, in particolare, i bianconeri hanno toccato il 67% di possesso palla e occupato per lo più i trenta metri offensivi, ma il più bravo dei centravanti d’area, David, non ha giocato neanche un minuto. Tudor ha spiegato che il cambio obbligato di Bremer (acciacco fortunato, visto che il pareggio l’ha rimediato il suo sostituto Cabal) gli ha impedito di inserire il canadese, come aveva preventivato, ma resta il fatto che il fiore all’occhiello del mercato juventino è stato relegato a ultimo subentrante. C’è qualcosa che non va. C’è molto che non va.
Segna solo Vlahovic, ma dalla panchina
I centravanti non funzionano. Quando capita, al di là dei limiti o dei momenti negativi che attraversano, è spesso perché la squadra non li mette in condizione di funzionare. Gli unici gol di un 9 sono stati i quattro di Vlahovic quando ha cominciato dalla panchina, entrando nel momento in cui la partita stava iniziando a perdere la razionalità del canovaccio che gli allenatori preparano a tavolino. Il problema, a questo punto, non è di poco conto e riguarda sia le scelte di mercato sia quelle di Tudor, perché è come se con l’arrivo di Openda ogni certezza sia andata a farsi benedire. Comolli ha provato a spiegare che il belga è stato acquistato in quanto “il suo stile di gioco era l’ideale per noi”, ma Tudor lo ha implicitamente smentito l’indomani definendolo “un centravanti” (e la Juve ne aveva già due, per altro piuttosto in gamba) e bocciandolo come possibile trequartista: “Può farlo solo in una squadra di poco gioco, che sta bassa e va in contropiede”. Non proprio il profilo della Juve, dunque. In pratica, Openda è tutto meno che l’incastro perfetto per le esigenze dell’allenatore, che considera il belga non sufficientemente attrezzato tecnicamente per legare il gioco tra i centrocampisti e la punta, che è la funzione che lui chiede al trequartista e che ha affidato a David in Champions: anche il canadese è a disagio in quella posizione, ma nelle scelte e nella visione di gioco è il più lucido dei tre attaccanti e dunque quello più adattabile, benché non entusiasta di questo adattamento.
Tudor: “Juve a due punte? Difficile”
Openda sarebbe l’ideale come seconda punta, che punta gli spazi e li sa anche aprire con la sua velocità e la sua potenza. Ma nella formula tudoriana, quella funzione non è prevista né potrebbe essere introdotta a breve: “Difficile”, la secca risposta di Tudor a una domanda sul tema. Con Kolo Muani ci avrebbe provato, perché il francese ha caratteristiche diverse, lavora molto nel pressing e nei rientri, sa essere davvero multiruolo: era lui la prima e unica scelta, ma dopo averlo trattato per mesi e mesi, Comolli all’ultimo ha cambiato strada.
David frastornato
Mercoledì in Champions, in casa del Villarreal, il centravanti titolare sarà con ogni probabilità David, anche se sembrava quella la partita più adatta a un giocatore con le caratteristiche di Openda. In ogni caso la giostra è destinata a continuare e il più penalizzato finora è David, frastornato da una situazione che non si aspettava di trovare. In fondo, l’estate era andata diversamente: il canadese ha cominciato il precampionato assieme ai compagni, ha avuto tempo e modo di integrarsi, nelle amichevoli e nelle prime due partite ufficiali è sempre stato titolare, non si era ancora calato alla perfezione nei meccanismi della squadra (più che altro, ha patito le strette marcature all’italiana, cui non era abituato) ma ha subito segnato, confermando l’istinto del bomber vero che ha sempre mostrato ovunque e con chiunque abbia giocato. Non ha nemmeno mai avuto problemi ad ambientarsi in un contesto nuovo, perché sia al Gent sia al Lille si è guadagnato alla svelta il posto e la fiducia, ricambiando con gol in serie.
Per David solo 31’ nelle ultime tre di campionato
Di sicuro, però, non si aspettava che Vlahovic, considerato un reietto per mesi, alla fine tornasse a essere una vedette né che dal mercato arrivasse un terzo concorrente per un ruolo che prevede un solo protagonista. In allenamento, Tudor lo ha spesso provato sulla trequarti, ricevendo poche indicazioni convincenti, ed è probabile che questa situazione abbia portato a uno sconforto che ha finito per penalizzare anche il David centravanti, praticamente diventato un fantasma: nelle ultime tre gare di campionato ha messo assieme appena 31′, troppo poco per l’arrivo estivo più importante della serie A, esclusi gli ultratrentenni. La Juve ha un potenziale offensivo notevolissimo, il più sviluppato del campionato, ma non ha ancora trovato il modo di sfruttarlo.