Londra – “Oh, abbiamo dovuto riaggiornare la biografia…”. Se la gode così l’account X del Crystal Palace, dopo l’incredibile vittoria al 97esimo per 2-1 contro la capolista Liverpool, grazie all’ex Arsenal Nketiah e all’onnipresente Sarr. La biografia andava riaggiornata perché le Eagles hanno incassato la 18esima partita senza sconfitte, eguagliando il loro record del 1969. Un trionfo prestigioso che conferma l’annata sin qui storica delle Aquile di Londra Sud. Dopo sei giornate di Premier League, non solo il Crystal Palace è terzo in classifica a tre punti dai Reds, ma è anche l’unica squadra ancora imbattuta del massimo campionato inglese.
I meriti del tecnico Glasner
È un successo che viene da lontano, da 18 partite appunto, grazie alla sapiente guida dell’austriaco anti-populista Oliver Glasner. Nel frattempo, il Palace ha vinto i primi veri trofei della sua storia: l’Fa Cup l’anno scorso e la Supercoppa inglese a inizio stagione, ancora contro il Liverpool. Da quando Glasner ha assunto la guida del Palace nel febbraio 2024, ha vinto 33 delle 71 partite giocate, perdendone solo 15 (21,1?%). È il tasso di sconfitte più basso di qualsiasi allenatore (non ad interim) del Palace nella storia, così come il tasso di vittorie dell’austriaco è il più alto di sempre (46,5%).
La squadra esclusa dall’Europa League
E dire che la stagione era iniziata con l’esclusione dall’Europa League, visto che, secondo la Uefa, l’uomo d’affari americano John Textor ha quote o influenza non solo nel Palace, ma anche nella squadra francese del Lione. Il paradosso è che ora il Palace potrebbe andare in fondo in Conference, dove è stato relegato. Anche perché di big è andato via soltanto Eze (all’Arsenal per circa 70 milioni di euro), mentre è rimasto il pilastro della difesa Guéhi, che doveva andare proprio al Liverpool. In realtà, il Palace potrebbe andare ancora meglio, almeno secondo il modello “expected points” di Opta, che esamina la qualità delle occasioni create da ciascuna squadra nelle partite. In base a questi parametri e alla bontà delle chance create sinora in campo, secondo Opta la squadra di Glasner dovrebbe essere in testa alla Premier in questo momento.
Poco possesso palla, grande difesa
Gran parte del successo delle Eagles si basa su una difesa eccezionale. Il Palace ha subito solo tre gol in Premier sinora, miglior difesa insieme all’Arsenal. La solidità è costruita sulla difesa a tre composta da Guéhi, Lacroix e Richards. Con loro in campo dall’inizio, il Palace ha ottenuto 11 “clean sheet” in 19 partite di Premier League. Poi c’è lo stile di gioco imposto da Glaser: niente o poco pressing alto, difesa solida e rapidi contropiedi. In questa stagione, sempre secondo i dati di Opta, solo Burnley e Brentford hanno avuto mediamente meno possesso palla in Premier rispetto al Palace (42,4?%). Non solo. Nel massimo campionato inglese, i giocatori del Palace sono quelli che vanno di meno “a prendere alta” la squadra avversaria, recuperando il possesso palla entro 40 metri dalla porta avversaria meno volte (19) di ogni altra squadra. Ma attenzione, perché il Palace non difende basso, o non fa catenaccio, anche se pressa alto meno di tutti. Il filtro maggiore senza palla le Eagles lo fanno a centrocampo (62?%), ed è il dato più alto rispetto a qualsiasi altra squadra della Premier, lasciando un po’ di spazio tra centrocampo e linea difensiva.
Il mercato cerca i gioielli del Palace
La società sta cercando di prolungare il contratto di Glasner, che scade questa estate. Ma è ovvio che il tecnico austriaco ora ha tanti pretendenti, anche perché ha dimostrato di continuare a vincere anche senza un mercato sfavillante, basandosi sulle poche certezze che aveva. Come la punta Mateta, che ha segnato 29 gol in 55 partite di Premier League con l’allenatore austriaco, lo straordinario portiere Henderson, o rivalutando giovani o giocatori come Munoz e lo stesso Lacroix. Insomma, se le aquile vogliono continuare a volare così in alto, Glasner deve rimanere a tutti i costi.