La Juve continua a dimostra il suo problema più grosso: la mancanza di personalità. Thuram e Yildiz sono i fari della squadra, ma se non giocano bene sono dolori. Inoltre se Tudor fa giocare Openda è il caos: significa che è un allenatore in difficoltà nelle scelte perché i giocatori non gli danno indicazioni adeguate. Ne uscirei tentando di fare una squadra titolare, assumendomi la responsabilità di puntare su 11/13 uomini. Difficile da attuare, che la scusa di giocare ogni tre giorni e di dover cambiare. Insomma, Tudor non ha le certezze che dovrebbe avere, e questo nonostante la classifica ancora gli sorrida.
Allegri ha trovato la formula, ma Leao potrebbe essere un problema
Allegri ha trovato formula e uomini giusti, la vittoria con il Napoli e la maniera con la quale è arrivata lo dimostrano. In questo il tecnico è stato anche fortunato: l’assenza di Leao gli ha permesso di giocare con Gimenez e Pulisic. Ora però questo equilibrio rischia paradossalmente di vacillare con il ritorno di Leao. Sono convinto che alla fine il portoghese giocherà al posto di Gimenez, mentre non sono ancora convinto che il Milan si giocherà lo scudetto con Inter e Napoli.
Il Milan ha ritrovato il senso di appartenenza
Le premesse comunque ci sono, si capisce dalle dichiarazioni di tutti. C’è senso di appartenenza, tutti cercano di parlare italiano, Allegri ha riportato tutto quello che non c’era lo scorso anno. E anche a livello tattico, è cresciuta la personalità. Questa si manifesta con alcuni concetti base: al Milan ora tutti difendono e tutti possono partecipare alla fase offensiva con equilibrio. Basta vedere l’apporto di Pavlovic nell’azione del secondo gol al Napoli.
De Bruyne è un rebus: l’acquisto era funzionale al Napoli
E vengo proprio al Napoli che, finché la gara è stata 11 contro 11, ha giocato peggio del Milan. Se De Bruyne fosse venuto 5 anni fa, da centrocampista il più forte del mondo, sarebbe stato un conto, ma adesso è diverso. Ora è un rebus: lo scorso anno McTominay è stato il più giocatore più importante dalla metà campo in avanti. Adesso con De Bruyne si pestano un po’ i piedi, sono simili. La discussione è accademica, mi rendo conto. Ma ad esempio a Manchester togli il belga con la squadra rimasta in dieci, con il Milan nel momento più importante della partita li togli tutti e due. E se Conte ha pensato che i due entrati al posto loro potessero dare di più, allora è un problema, anche perché tendenzialmente i migliori devono sempre essere tenuti in squadra. Non darei troppo peso invece al muso lungo del belga verso il tecnico, lì sono stati più che altro i giornalisti a creare il caso.
L’Inter se difende con intensità resta al top
L’Inter a Cagliari mi è piaciuta particolarmente. Secondo me, se difende con l’intensità dimostrata in Champions resta la squadra migliore. Poi non è detto che vinca, perché oltre all’intensità serve anche altro, ad esempio la fortuna. Però vedere giocare la squadra di Chivu è un divertimento.
La Roma fatica, ma è comunque squadra
Chiudo con l’altra capolista, la Roma. Ha buonissime individualità, e comunque anche in mezzo a duecento difficoltà si sta dimostrando una squadra. Se riuscirà a esserlo ancora di più, potrà fare fastidio a Juve e Atalanta (che al completo mi piace molto) nella corsa al quarto posto.
