La vigilia Champions dello Sporting Lisbona si è trasformata in un’odissea. Per qualche ora ai giocatori del club lusitano sarà sembrato di vivere nel film The Terminal, dove Tom Hanks resta bloccato in aeroporto a New York. Ecco, di certo non è stato il modo migliore per avvicinarsi alla partita di stasera al Maradona contro il Napoli.
La squadra di Rui Borges ha trascorso metà della giornata di martedì 30 settembre in aeroporto a Lisbona, in attesa di partire con il volo charter HFM321 direzione Napoli. I portoghesi erano giunti in aeroporto verso le 14, e dopo aver effettuato tutti i controlli di sicurezza erano saliti a bordo del velivolo con partenza programmata alle 14.55. Da lì, prima un po’ di traffico aereo in pista nell’affollatissimo aeroporto di Lisbona, poi un problema all’aeromobile hanno fatto slittare di parecchie ore la partenza, con giocatori, staff e dirigenti che sono stati fatti scendere dall’aereo.
Risultato: conferenza stampa dell’allenatore Rui Borges e di un giocatore lusitano in programma alle 19.45 allo stadio Maradona prima rimandata, poi definitivamente annullata quando si era iniziato a percepire che la cosa sarebbe andata per le lunghe.
L’aereo charter è poi stato ripristinato e reso abile al volo, in serata a ora di cena è arrivato il via libera. Alle 20 circa il decollo in direzione aeroporto di Capodichino, dove la squadra è atterrata alle ore 23. Da lì, il trasferimento in uno degli hotel di lusso sul lungomare di via Partenope, giusto in tempo per cenare rapidamente qualcosa nella sala ristorante dell’albergo e andare a letto.
L’inizio del riposo dei portoghesi è stato però “disturbato” da fuochi d’artificio fatti esplodere all’esterno dell’hotel da un gruppo di tifosi. Insomma, una giornata che i giocatori dello Sporting ricorderanno a lungo.
