Un rigore sbagliato. Ritenta. Fallo ancora. Sbaglia di nuovo. Uno, due, tre. Una Roma inconcludente e inconsistente, insicura e infelice, riesce a fare quello che è difficile immaginare: fallire dove si è fallito. E non c’è niente di più surreale che perseverare negli sbagli. Tre tiri dal dischetto sprecati in una volta.
Un, due, tre, Ozer
Contro il Lille succede al minuto 81, la squadra di Gasperini sotto di un gol può rimediare con un penalty (tocco di mano di Mandi) sfuggito al belga Lambrechts ma non al Var. Va sul dischetto Dovbyk, calcia malissimo, angola poco alla sinistra del portiere, che respinge. L’arbitro, ancora su indicazione del suo collega al monitor, fa ripetere perché Ozer ha entrambi i piedi fuori dalla linea di porta. Dovbyk in fotocopia: stesso tiro, stessa parata. L’arbitro lo fa ripetere ancora. Di nuovo. Terzo rigore. Dai, riprova. No, meglio cambiare, Dovbyk non se la sente più. Va Soulé. Altro angolo, stesso epilogo. Sbaglia. Ozer para anche questo.
Gasperini: “Mai vista una cosa del genere”
Non aver paura di tirare un calcio di rigore: devi avere il terrore. Alla fine, Gasperini, che già all’Atalanta non era fortunato con i tiratori scelti, non trova le parole: «Tre rigori sbagliati? Mai vista una cosa del genere. Non so che dire, è veramente una situazione unica e casuale. Però è successo e indubbiamente ha compromesso il risultato. Non siamo stati forti nello sfruttare le opportunità ma da queste partite si esce con qualcosa in più. Siamo uomini di sport e nello sport nessuno si abbatte. Si possono fare degli errori ma non esiste la parola delusione. Per fortuna si gioca ogni tre giorni».
Lille più organizzato
L’avversario è più sicuro e più organizzato. Le rotazioni dei trequartisti del Lille studiate da Genesio mettono in difficoltà i difensori della Roma che sono spesso in ritardo. I francesi hanno più qualità nel primo palleggio con i due registi, hanno più soluzioni con Haraldsson, spesso libero nello spazio lasciato dalla linea romanista che scala con lentezza, e con Giroud che permette il lancio lungo. La Roma deve fare i conti con tutto il brutto che ha mostrato e dimostrato: ha molti confini e non sa difenderli. Un rigore sbagliato è un indizio. Tre fanno una prova.
Roma-Lille 0-1 (0-1)Roma (3-4-2-1): Svilar, Celik, Ndicka, Hermoso (10′ st Mancini), Wesley, Cristante (24′ st Koné), El Aynaoui, Tsimikas, Soulé, Pellegrini (10′ st El Shaarawy), Ferguson (33′ st Dovbyk). (Gollini, Marcaccini, Ghilardi, Pisilli, Angelino). All. GasperiniLille (4-2-3-1): Ozer, Meunier, Mandi, Mbemba, Verdonk (24′ st Perraud), Bouaddi, Bentaleb (18′ st André), Correia, Haraldsson (18′ st Fernandez), Sahraoui (44′ st Mukau), Giroud (18′ st Igamane). (16 Bodart, 50 Merzouk, 3 Ngoy, 22 Tiago Santos, 14 Broholm, 28 Roghouber, 38 Goffi). All. GenesioArbitro: Lambrechts (BEL)Reti: nel pt 6′ HaraldssonAngoli: 7 a 3 per la Roma.Recupero: 2′ e 6’Note: ammoniti, Bouaddi per gioco falloso, Mandi per tocco di mano e Ozer per perdita di tempo. La Roma ha fallito per tre volte un calcio di rigore, fatto ripetere dall’arbitro le prime due volte per ingresso anticipato in area di un difensore prima e per movimento anticipato del portiere poi.Spettatori: 61.561