Questo sito contribuisce alla audience di
 

Zaniolo, l’intervista: “Gli errori sono il passato, a Udine rinasco”

A 26 anni l’ex giocatore della Roma cerca il rilancio in Friuli: “Sono tornato a vivere con Sara e con mio figlio Tommaso. Al calcio chiedo solo di rendermi felice”

A sentire Nicolò Zaniolo questa è davvero la volta buona. «Mi sento bene. So di avere fatto tanti errori in passato, ma indietro non si torna. Penso all’oggi. A Udine, e all’Udinese, sto benissimo», dice l’attaccante, che il club friulano ha scelto come modello per presentare la terza maglia.

Ancora con la storia di Zaniolo che ha messo la testa a posto? Lo ripete a ogni cambio di squadra …«Sono serio. Ho 26 anni, vivo finalmente con la mia fidanzata e con mio figlio. Lo sentivo vicino anche quando eravamo fisicamente distanti, perché fra un papà e il suo bambino l’amore azzera i chilometri. Però adesso che sono tornato a vivere con lui, e con Sara, è tutto più semplice».

Quando vi sposate?«Questo ancora non lo so. L’importante è che siamo di nuovo insieme e ci amiamo tanto. Quando conosci una donna, e capisci che è quella giusta, sogni di fare la famiglia del Mulino Bianco, unita e perfetta. Poi la vita ti mette di fronte a situazioni inattese. Noi ci siamo separati, poi ci siamo ritrovati. Il bambino è felicissimo e sono contento anche per questo».

Vivete a Udine?«Sì tutti insieme. Io sono spezzino, e amo la dimensione della piccola città, molto più di quella grande. Mi manca il mare, ma qui ho trovato una dimensione familiare».

Il posto giusto per ricominciare.«Assolutamente. So che nella vita ci sono step di crescita da fare. Tre o quattro anni fa, per come mi comportavo e per come parlavo, potevo sembrare più superficiale. Non avevo esperienza. Oggi mi sento più maturo».

Cosa chiede al calcio?«Di rendermi felice. Era da un po’ che non mi divertivo a giocare. Sono contento, devo continuare così».

Dalle bravate con Kean nell’Under 21 alla lite al Viola Park coi primavera della Roma, c’è qualcosa che non rifarebbe?«Certo, tutti hanno rimorsi. Da un lato penso che, se sono arrivato a questo punto, è perché doveva andare così. Dall’altro, so che nella mia carriera ho fatto tanti sbagli, dovuti anche alla troppa esposizione mediatica che mi è stata data fin dall’inizio e alle pressioni che ho dovuto sopportare. Essere sulla bocca di tutti a 18 anni, in una città come Roma, non è facile. Sfiderei chiunque a non alzare un po’ la cresta. Ho sbagliato a sentirmi un po’ troppo. Tanti errori sono dovuti a quello. Adesso li riconosco, se tornassi indietro non li rifarei».

Chi è il suo idolo?«Nel calcio, Kakà. Il numero 22 a inizio carriera l’ho preso per lui, oltre che per la data di nascita di mia madre. Come uomo, mio padre».

Lui come ha preso la scelta di Udine?«Bene, mi ha affiancato nella decisione, come sempre. È il mio mentore, non faccio scelte senza prima averlo consultato. Mi sta vicino, anche se non più fisicamente. Esistono le età della vita, ora che ho una mia famiglia, la mia priorità è mio figlio».

Chiede consigli a suo padre su come crescerlo?«Qualche volta gli chiedo cosa fare o cosa no. Ma Tommaso è mio figlio, quindi preferisco crescerlo come voglio io. Avere responsabilità è bello».

Quando Mourinho sollevò contro di lei le critiche feroci del tifo romanista, come fece a sopportare la pressione?«Forse all’esterno non si è percepito quanto io abbia sofferto nel dovere lasciare la Roma. Era e resta un club che amo. Ci sono stato benissimo ed è stata dura lasciarmi con la piazza, con la società, con le persone. Forse non l’ho fatto percepire, perché preferisco tenermi le cose dentro».

In quel momento, si è fatto aiutare da qualcuno?«Dalla mia famiglia. Quando tutto è complicato, capisci che le persone che ti vogliono bene si contano sulle dita di una mano. Ho parlato con chi mi ama, ricambiato».

Il momento più bello della sua carriera finora?«Il gol a Tirana in finale di Conference League, una delle più grandi emozioni della mia vita. Poi gli esordi: al Bernabeu in Champions, ancor prima di avere giocato in Serie A, e con la Nazionale».

Il Bernabeu era la casa di Modric. Che effetto le fa vederlo in Serie A?«A Madrid per me l’esordio fu una cosa improvvisa, quasi incomprensibile, ed è stato meglio così. Il mister mi disse che avrei giocato solo poche ore prima della partita. Ero emozionato, ma mi ha aiutato non avere avuto troppo tempo per pensarci. Quanto a Modric, è un campione e un modello in tutto».

La sua prima volta in azzurro fu proprio allo stadio Friuli. Pensa di poter tornare in Nazionale?«È sempre stato un mio obiettivo, e ancor prima il mio sogno, da bambino. Rappresentare l’Italia è stupendo. Con quella maglia addosso, metti d’accordo i tifosi di Inter, Milan, Juve, Roma, Lazio. Tutti uniti nella stessa fede».

Cosa ricorda della vittoria del Mondiale 2006?«Avevo sette anni. La finale l’ho vista a Parigi. Ho esultato come un matto. Che bello battere la Francia così. So che per vivere in campo emozioni così dovrò fare molto bene con l’Udinese, dimostrando quel che valgo davvero».

Lei a Udine ha scelto la maglia che è stata di Zico e Di Natale.«Fare la metà di quel che hanno fatto loro già andrebbe benissimo. La numero 10 è quella che sogni quando cominci a giocare. Ne ho parlato con la società, erano entusiasti di darmela, e sono stato felice di prenderla».

Qual è l’obiettivo di questa Udinese?«Abbiamo una bella squadra forte, con giovani fortissimi, di cui fra due o tre anni sentirete parlare. Giochiamo tutte le partite come fossero finali. Poi cosa succederà lo vedremo».

Ha esordito in Coppa Italia segnando.«È stato bello, ora voglio ripetermi in campionato. Mi mancavano il gol, l’esultanza, la gioia. Fa bene per l’autostima e sono molto felice. Amo già questa maglia».

Può diventare un leader per il gruppo?«Di sicuro, in questo momento della mia carriera ho bisogno di sentirmi benvoluto e apprezzato, ed è quello che sento”.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Dietro le quinte: una fantastica vittoria nel finale a Newcastle

Ven Ott 3 , 2025
Dai uno sguardo a come l’Arsenal si è preparato per la sfida di Premier League in casa del Newcastle United e ha festeggiato il trionfo sensazionale insieme ai tifosi in trasferta.

Da leggere