Tre reti decisive in 4 giorni: dalla doppietta di mercoledì in Champions contro lo Sporting al guizzo che in campionato ha messo ko pure il Genoa (2-1), piegato in rimonta dal Napoli al Maradona con una travolgente reazione nella ripresa. Gli azzurri restano al primo posto e devono ringraziare soprattutto Rasmus Hojlund, acquistato a fine agosto dal Manchester United dopo il gravissimo infortunio di Romelu Lukaku. Era un’eredità molto pesante da raccogliere e il giovane danese, 22 anni, se ne sta facendo carico con la personalità di un veterano. Anche stavolta si è infatti caricato metaforicamente sulle spalle i compagni, al termine di un primo tempo in cui i campioni d’Italia avevano pagato dazio all’impegno europeo infrasettimanale ed erano finiti sotto per il bel gol di tacco di Ekhator, che aveva premiato la maggior brillantezza e il coraggioso pressing alto del gruppo di Patrick Vieira.
Ma sono di più le armi di cui può disporre Antonio Conte, tradito inizialmente dal turn over e dal deludente — male Neres e McTominay — amarcord scudetto del vecchio modulo 4-3-3, rispedito in fretta nel cassetto con l’ingresso nell’intervallo di Kevin De Bruyne. Il campione belga ha cambiato volto alla sua squadra, dimostrando di essere insostituibile.
Percorso netto al Maradona
Tutto è bene quel che finisce bene, per il Napoli. Il Maradona continua a essere un fortino (percorso netto in avvio di stagione con 4 vittorie) e il doppio impegno in campionato e Champions è stato affrontato finora dagli azzurri con sufficiente disinvoltura, nonostante l’emergenza in difesa. Contro il Genoa erano ancora assenti per infortunio i due centrali titolari e sul gol di Ekhator non sono stati irreprensibili Olivera e Beukema. Ma Conte a differenza della scorsa stagione ha una panchina molto più lunga e per vincere la dura partita a scacchi con Vieira ha potuto utilizzare altre due ondate. Prima dando una spallata agli avversari con gli ingressi di De Bruyne e Spinazzola, poi mettendo in cassaforte i preziosi tre punti con il contributo prezioso di Lucca e Gutierrez. Gli azzurri sono riusciti a non pagare dazio nemmeno al problema fisico che nel finale del primo tempo ha messo ko Lobotka, ben sostituito da Gilmour. Le alternative non mancano e tutti danno un contributo.
Hojlund decisivo
L’uomo che risolve i problemi del Napoli è però soprattutto Hojlund, umile il giusto anche nell’analisi del suo magic moment. «Sto facendo il mio lavoro meglio che posso. Conte mi ha visto particolarmente stanco e mi ha chiesto di stare dentro alla gara con la testa. È grazie a lui se mi sono trovato al posto giusto nel momento giusto». Tra i due c’è feeling e fa sempre meno paura agli azzurri la lunga assenza di Lukaku, che dovrebbe ritornare a disposizione solo a fine anno. Da Big Rom a Rasmus: il tecnico leccese sa come armare i suoi cannonieri e nel finale ha sfiorato il gol pure Lucca. «Ma sarà una stagione molto dura, contro di noi tutti daranno il massimo, stiamo percorrendo un percorso inesplorato», ha detto l’ex ct. Al Maradona ha seminato tanto e raccolto nulla anche il Genoa, sconfitto come in precedenza era già successo a Cagliari, Pisa e Sporting. Per Vieira c’è tuttavia l’aggravante dell’ultimo posto, che rischia di metterlo in modo ingeneroso sulla graticola. A Fuorigrotta contro i campioni d’Italia nessuno ha fatto punti.