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A lezione dal centravanti Aldo Serena: “Senza gli specialisti del gol non si vince”

Il bomber che ha firmato gli Anni Ottanta spiega: “Sono mode che cambiano, Guardiola usa il materiale a disposizione. La bolla araba scoppierà tra qualche anno, ma ci farà perdere la scia delle big europee”.

Aldo Serena, puntuale seconda voce televisiva, in una lunga chiacchierata con 'Il Corriere dello Sport' ipotizza quanto avrà fascino l'ondata araba: "I colossi arabi hanno messo ancora più in mostra la distanza tra il nostro calcio e le squadre europee che vanno per la maggiore, PSG, Real e Barcellona reggono l'urto meglio di noi; è una operazione promozionale gigante, prenderanno grandi nomi, organizzeranno il Mondiale e molleranno l'osso, ma ci vorrà tempo".

Il ritiro estivo negli Anni Ottanta era altra cosa: "Le tournée servono per i bilanci, ma poi non hai gli spazi per richiami efficaci della preparazione; ai miei tempi il pre – campionato era un'altra cosa, c'era un allenamento fisico pesantissimo e poi amichevoli in cui si aumentava in maniera graduale la difficoltà, adesso ti alleni poco e affronti subito i giganti"

L'elogio per chi qualche mese fa ha vinto il tricolore e sfiorato l'impresa continentale porta alle prime riflessioni sulla Serie A che verrà: "Siamo arrivati in fondo alle tre Coppe Europee grazie a sensati principi di gestione: l'Inter aveva una solida base tecnica, la Fiorentina ha badato al sodo e all'equilibrio e la Roma ha seguito la stessa strada con criteri differenti, la forza propulsiva dell'Olimpico ha ribaltato valori e Mourinho messo in campo una capacità comunicativa straripante. Lo stesso Napoli ha dimostrato che idee e scouting possono sopperire a minori risorse: consiglio ai partenopei di non cambiare di nuovo identità, con Spalletti non ci sarebbero stati enormi stravolgimenti, mentre la filosofia di Garcia esige giocatori funzionali, lui occupa più campo".

"L'Inter sta allestendo un centrocampo straordinario, anche se l'esplosione di Frattesi potrebbe preludete a una futura cessione di Barella; il gioco di Inzaghi prevede centrocampisti che si inseriscano e concludano, il problema è l'assenza di uno stoccatore, hai perso Dzeko e Lukaku" conclude il bomber che aveva nel colpo di testa potente la propria specialità "Tutti vogliono il centravanti, sono mode che cambiano: tanti credono a Guardiola quando parla di 'spazio come centravanti', ma lui usa le caratteristiche dei suoi gicoatori nel modo migliore; adesso ha Haaland, che fa disastri in area e arretra e manvora e lui si frega le mani. Il centravanti avrà sempre il suo posto, senza gli specialisti del gol non si vince: se non segni, hai voglia a giocare bene. Alla Nazionale manca l'attaccante, secondo me è colpa delle aspettative: passi di categoria e ti ritovi in mezzo a contestazioni e pressioni, i social sono micidiali".   

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