Le lacrime versate per la scomparsa di Sven Goran Eriksson sono universali. In un mondo divisivo come quello del calcio fatto di fazioni e colori diversi, la morte del tecnico svedese unisce tutti in un unico sentimento. La tristezza. Eriksson se ne va a 76 anni a causa di un tumore al pancreas mai nascosto, anzi comunicato al mondo nel gennaio scorso. Incurabile la parola associata da subito che aveva spento la speranza di vincere la partita più importante. Ma non il sorriso e l’eleganza di un uomo raffinato e gentile.
Affermò di avere al massimo un anno di vita e dopo quell’annuncio è stato ospite di alcune società nelle quali aveva allenato incontrando vecchi amici, calciatori, tifosi. «Spero che mi ricorderete come un ragazzo positivo che cercava di fare tutto il possibile», le parole dello svedese in un documentario di Prime a lui dedicato dal titolo “Sven”, di cui il Daily Mail ha riportato le frasi estrapolate dal trailer. Lanciando poi un appello. «Non dispiacetevi, sorridete. Grazie di tutto, allenatori, giocatori, il pubblico, è stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi e prendetevi cura della vostra vita. E vivetela».
Tra le tante avventure calcistiche anche il biennio di Firenze. Arrivato nel 1987 come direttore tecnico, sceglieva e gestiva i giocatori con una figura molto simile a quella dei manager inglesi. La prima stagione non fu male con un ottavo posto finale che non valse però la qualificazione europea. L’anno seguente resta una stagione finita di diritto nella storia viola per la nascita del mito della B2, Baggio-Borgonovo, i gemelli del gol. I due segnavano a raffica (29 gol complessivi in campionato) e la Fiorentina si piazzò settima in campionato. Lo spareggio vinto con la Roma (gol di Pruzzo, ndr) decretò il raggiungimento della Coppa Uefa, ma nel percorso europeo dell’anno successivo Eriksson non c’era.
Lasciò infatti nel giugno dell’89 in seguito alla distanza di vedute con i Pontello preoccupato da un ridimensionamento tecnico della squadra. «La Fiorentina si unisce al dolore della famiglia per la scomparsa di Sven Göran Eriksson. Il tecnico svedese ha ricoperto il ruolo di direttore tecnico viola dal 1987 al 1989» il comunicato apparso ieri sul sito ufficiale viola. Cordoglio che si somma a quello di tutto il mondo del calcio e non solo. «Che la tua forza sia di esempio per chi lotta ogni giorno con dignità e coraggio come hai fatto tu» le parole social di Borja Valero. Anche il Museo Fiorentina piange la scomparsa di Eriksson scrivendo “Sven sempre con noi”. Se ne è andato ieri mattina a casa, circondato dai familiari più stretti. Ma l’abbraccio di tutto il mondo del calcio è stato largo come il mondo stesso.