MILANELLO – L’attenzione alta. Questa è la priorità di Massimiliano Allegri alla vigilia della partita con l’Udinese: “Una delle quattro gare più importanti del campionato – ripete più volte – In ogni stagione ci sono quattro partite snodo, quella di domani è una di queste. Bisogna tenere un profilo basso, non bisogna esaltarsi o deprimersi. Al Milan la normalità è vincere le partite, le sconfitte devono essere l’eccezione”, detta la linea il tecnico rossonero. Quindi, barra dritta: “Affrontiamo una squadra fisica, con buoni giocatori. Giocare a Udine è sempre complicato, bisogna dare continuità alle due vittorie appena ottenute. Dovremo accendere l’interruttore, altrimenti ci facciamo del male”. Nessuna novità dal bollettino medico: “Leao proveremo a recuperarlo per il Napoli (domenica prossima, ndr), con l’Udinese non ci sarà, lui come Maignan. Ma Mike rientrerà in Coppa Italia martedì con il Lecce”.
L’espulsione con il Bologna
Allegri torna sull’espulsione con il Bologna – con annessa giacca volata via (“Me la sono tolta con molta cautela, non volevo strapparla. Ma ho sbagliato e infatti domani non sarò in panchina”) – dopo quel rigore prima concesso e poi revocato dall’arbitro Marcenaro su suggerimento del Var Fabbri: “Il Var è uno strumento che ha diminuito gli errori, ma in tante situazioni è soggettivo. Gli errori ci sono stati, ci sono e ci saranno ancora. Si potrebbe mettere mano sul fuorigioco a cui segue un calcio d’angolo: è una roba oggettiva, lì si può migliorare”. Guarderà la partita dalla tribuna, come recente usanza di Luis Enrique: “Lui è molto bravo a farlo, io non so se ci riesco, speriamo bene”, dice in tono divertito.
Con l’Udinese il capitano sarà Gabbia, annunciato titolare dallo stesso Max. Davanti invece spazio a Gimenez e con ogni probabilità Pulisic, su cui Allegri chiarisce: “Christian è stato fermo per un po’ di tempo per la caviglia, poi è tornato tardi dalle gare con la nazionale americana. Può giocare 30, 60, 90 minuti: è forte, quando è in campo è un giocatore pesante”. La chiusura, ancora con un concetto chiaro, che Max ripete: “Bisogna restare con i piedi per terra. Capisco che questo è un ambiente esplosivo, io cerco di scansare le bombe. Deve essere la normalità per il Milan vincere: siamo solo alla terza partita, mancano ancora 85 punti per arrivare in cima”. Il traguardo, che al momento resta la qualificazione alla prossima Champions, è ancora lontano.