Carlo Ancelotti ha perso il Real. In meno di una settimana il suo Madrid rischia di cedere il trono di Liga e Champions League: sabato al Bernabeu la sconfitta 2-1 contro il Valencia, che ha agevolato – in parte – la fuga del Barcellona; ieri il pesante 3-0 in casa dell’Arsenal, che ha complicato, se non compromesso, il passaggio del turno. E dalla Spagna il Mundo Deportivo parla di rottura tra l’allenatore e i giocatori, rilanciando il video di una discussione a bordo campo con Camavinga e Bellingham, che non sembrano gradire le indicazioni tattiche di Ancelotti (l’inglese scuote la testa prima di allontanarsi).
Real in finale di Coppa del Re
“Siamo crollati mentalmente”, il commento del tecnico al termine dell’andata dei quarti di finale di Champions League. “Per un’ora siamo stati bene in campo, poi abbiamo pagato i gol subiti da palla ferma. Questa sera ci è mancato il calcio”. Rimontare? “Difficile”, conclude deluso Ancelotti, consapevole del futuro incerto della sua panchina. Da tenere in piedi a colpi di risultati, che per ora non arrivano. Tolta la Coppa del Re, dove il Madrid ha conquistato a fatica l’accesso in finale (il 26 aprile la sfida col Barcellona), il resto del bottino stagionale rischiano di saccheggiarlo le rivali.
Nella Liga Barcellona a +4 sul Real
Proprio il Barcellona ha già cominciato a gennaio, umiliando 5-2 Mbappé e compagni in Supercoppa di Spagna. E non vuole fermarsi. Ancora in pista in Champions League (questa sera l’andata dei quarti contro il Borussia Dortmund), la squadra di Hansi Flick vuole riprendersi pure il campionato. Anche se lo scorso fine settimana non ha sfruttato al meglio il tonfo del Real, allungando in vetta soltanto di un punto (Barcellona a 67, Real secondo a 63) dopo il pareggio 1-1 contro il Betis. Per Ancelotti l’epilogo di una settimana complicata anche fuori dal campo, dopo la testimonianza al Tribunale provinciale di Madrid nell’ambito del processo per presunta frode al fisco spagnolo.
Ancelotti, contratto in scadenza tra un anno
Prima della sfida contro l’Arsenal l’allenatore aveva cercato l’appoggio del presidente del club Florentino Perez: “Ciò che conta è che non sia stanco. La cosa più importante è che lui sia felice, che sia con me, mi sostenga e mi aiuti”. Ma la fiducia nel tecnico italiano – dicono i media spagnoli – è nettamente calata. Senza risultati, la possibilità di separazione a fine stagione appare concreta. Un’ipotesi sempre respinta da Ancelotti, legato al club fino al 2026, ma allo stesso tempo consapevole che “la mia data di uscita non la deciderò mai io. So perfettamente che arriverà quel giorno, ma non si quando e non lo deciderò io. Può arrivare domani dopo la partita col Salisburgo, o tra qualche partita. O tra un anno, o tra 5, dipende”. Diceva così lo scorso gennaio.
La corte del Brasile per Ancelotti
Certo, il Brasile (Dorival Junior non è stato ancora rimpiazzato) continua ad aspettarlo. E in passato Ancelotti aveva dichiarato che il Real sarebbe stato l’ultimo club della sua carriera. Quindi il futuro da ct sembra tracciato. Sempre che, come Claudio Ranieri, non si lasci riconquistare dai sentimenti. Per tornare alla Roma da allenatore, come invocato da Francesco Totti ospite a Mosca nell’evento dedicato ai Premi RB 2025: “Ancelotti e Mourinho sono i migliori tecnici al mondo. Chi vorrei sulla panchina della Roma? Mourinho lo abbiamo testato. Se Ancelotti ci pensasse, sarebbe bello”.