E' il presidente della Juventus Andrea Agnelli a metterci la faccia ai microfoni di Sky Sport: "Oggi è una serata difficile: è un periodo difficile che va analizzato nel suo contesto. Provo vergogna per quello che sta succedendo: sono arrabbiato, ma consapevole che il calcio è uno sport di squadra e si può ripartire. Allegri? In una situazione come questa non è una questione di una persona, è una questione di gruppo: non può essere colpa dell'allenatore se non vinciamo un contrasto. Si parla di molte partite contro squadre abbordabili, c'è da chiedere scusa alla tifoseria. Le verifiche la Juventus le ha fatte sempre a fine anno, faccio fatica a pensare ad un cambio in corso. Allegri è l'allenatore della Juventus e tale rimarrà. Un gruppo deve avere la capacità di ritrovare identità e così rimettere in campo le qualità che questa rosa ha, abbiamo nove partite in trenta giorni per posizionarci bene e fare una seconda parte di stagione da protagonisti".
Se tra i motivi della crisi bianconera ci possano essere errori di mercato o mancanza di leaderhisp, questo è il suo giudizio: "L'investimento Di Maria sovvenzionato dalle cessioni di De Ligt e Kulusevski? Ci sono momenti in cui alcuni giocatori non riescono ad emergere ed è meglio per loro cambiare squadra. Abbiamo giovani importanti come Vlahovic, Fagioli e Soulé: ci sono leader sia tra i calciatori che nello staff, la personalità da Juventus non ci manca e dobbiamo centrare un filotto di vittorie".