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Andrea Capone, la morte dell’ex giocatore del Cagliari: ecco cosa è successo

Ci sarà autopsia dopo l’insistenza della famiglia, anche se l’ipotesi accreditata è di una caduta fortuita. Da appurare però le cause che l’hanno determinata

La famiglia insiste, il magistrato ha disposto per martedì 1° ottobre l’autopsia. La salma di Andrea Capone, su indicazione del magistrato di turno, Marco Cocco, è stata rimossa. Dalla suite su due livelli al terzo piano di Palazzo Tirso, poco dopo le 17 è stata messa a disposizione degli specialisti al Dipartimento di medicina legale diretto da Roberto Demontis all’ospedale Brotzu. Dai primi esami le ferite sulla testa del fantasista pare siano compatibili con una caduta accidentale. Se sia stato un malore o altro a provocarla, lo diranno i medici. Dunque il quarantatreenne ed ex numero 10 del Cagliari, il primo a indossarla dopo averla ricevuta in eredità da Gianfranco Zola nel 2005, sarebbe deceduto per una banale quanto drammatica caduta.

David Suazo: “Sono sgomento”

La notizia ha colpito la tifoseria. E ha trafitto anche i compagni in rossoblù. “Sono sgomento e affranto, Andrea era un ragazzo d’oro. Da calciatore ha raccolto molto meno di quel che meritava” le parole di David Suazo, bomber isolano ma anche di Inter e Benfica. E proprio mentre assistevano alla partita tra Cagliari ed Empoli Primavera, la telefonata della drammatica scomparsa di Capone ha raggiunto in tribuna ad Asseminello anche gli ex Roberto Muzzi, Francesco Pisano, Simone Aresti, Marco Mancosu e Bernardo Mereu, tecnico delle giovanili rossoblù e fraterno amico del padre di Andrea, Franco.

Capone trovato morto dagli addetti alle pulizie dell’hotel

Mancino raffinato, capace di giocate talentuose, cagliaritano doc, Capone è stato ritrovato esanime stamani poco dopo le 12 dagli addetti alle pulizie dell’hotel a cinque stelle situato di fronte al porto del capoluogo regionale. Le prime Volanti sono arrivate in piazza Deffenu in pochi minuti, così l’ambulanza del 118. Gli agenti – che rispondono all’Ufficio prevenzione generale di soccorso pubblico – hanno svolto i primi accertamenti. Anche gli investigatori della Scientifica della Questura diretta da Rosanna Lavezzaro, hanno preso parte alle indagini. Ma il quadro pare che per gli investigatori sia stato chiaro da subito: una disgrazia. A conferma indiretta, il fatto che la Squadra Mobile non sia intervenuta direttamente come accade quando si ipotizzano morti e uccisioni violente.

123 presenze con il Cagliari

Capone, ospite dell’albergo, ha preso parte nella serata di ieri alla cerimonia di battesimo del bimbo di un amico. Di casa a Palazzo Tirso, anche per l’amicizia con Filippo Pisano, figlio della proprietaria, si è poi fermato a dormire. Pare non abbia trovati le chiavi dell’auto. Per lui, che nel 2003/04 ha dribblato e fatto gol alla Fiorentina di Di Livio e Maspero nella corsa alla risalita in A, è stato fatale scivolare sulla scaletta interna alla suite. In rossoblù, con le maglie 21 e 10 ha in tabellino 123 presenze ufficiali, 12 gol e 7 assist. Andrea lascia la madre Silvana e la sorella. Chiusa nel 2011 la carriera tra i professionisti, da svincolato a Salerno, si è dato al padel con ottimi risultati. Ha quindi proseguito l’attività commerciale del padre. Era abbastanza facile trovarlo nell’emporio, che dagli anni Settanta ai primi Duemila è stato un po’ il cenacolo di chi seguiva il calcio a Cagliari. Franco Capone è stato prima vice e poi presidente della Sirio. Con Tonino Orrù, futuro patron dei rossoblù guidati dalla C alla A da Claudio Ranieri, ha fuso il proprio club con l’Atletico. Visione e competenza fin da allora: quella squadra, con Franco factotum e il piccolo Andrea che annusava pallone sempre tra i piedi, è volata dalla Prima categoria alla serie D. Franco Capone se ne è andato nel 2020, aveva 70 anni. Ieri notte, non prima delle quattro del mattino, l’ha raggiunto Andrea.

Il cordoglio della società

Cordoglio. Dalla società rossoblù – che scrive “Il legame con la sua Terra rimarrà impossibile da scalfire, per un ragazzo da sempre noto per professionalità, dedizione e passione. Qualità che rimarranno nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, incontrarlo dentro e fuori dal campo. Il Cagliari Calcio si stringe alla famiglia in questo momento di forte dolore. Riposa in pace, Andrea” ai tanti amici e compagni di una carriera segnata da diversi infortuni, sgomento e tristezza. Andrea Capone ha tirato i primi calci nel vivaio del club di viale La Playa guidato da Massimo Cellino. Nella Primavera ha duettato con David Suazo, tecnica, velocità e fiuto del gol. Determinato, forte fisicamente, noto per dire sempre la sua – famoso un alterco con Daniele Conti, ‘reo’ di essere troppo vicino alla dirigenza – ha pagato cara una certa discontinuità agonistica. A 19 anni Andrea debutta in B, Cagliari-Crotone 4-0. Chiude l’annata con 12 gettoni e una rete, 3-1 a Cosenza. Va in prestito a Sora e Treviso. Nel 2003-2004 è in B nel gruppo con Zola capitano e contribuisce alla vittoria del torneo alla pari con il Palermo di Corini, Brienza e Luca Toni. Firma due gol, contro Pescara e Fiorentina, in 22 gare. Esordisce in A il 28 agosto 2005 a Siena, il 21 settembre segna il primo gol a Empoli. In rossoblù firma 123 partite, 12 reti e 7 assist. Chiude nel 2011 con la Salernitana, dopo aver giocato a Vicenza (42 presenze 7 gol) e Grosseto.

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