Young and sweet, only seventeen. Lamine Yamal contro Andrija Maksimovic: il manifesto del futurismo calcistico lo scrivono a Belgrado. Questa sera alle 21 la Stella Rossa ospita il Barcellona nella quarta giornata della nuova Champions League. Per riemergere dal pantano della classifica unica, mister Vladan Milojevi? va sul sicuro. L’esperienza dei veterani? Macché. In cattedra sale Maksimovic, a 17 anni già primo della classe. Nei fatti, ma soprattutto a parole. “Yamal? Dimostrerò di essere più forte di lui”.
Il fenomeno Lamine Yamal
Non certo il modo migliore per alleggerire la pressione in vista della sua terza gara europea. Il fenomeno spagnolo del Barcellona alla sua stessa età ha in bacheca una Liga e un Europeo vinto da protagonista, oltre al Trofeo Kopa come miglior calciatore under 21 al mondo. Almeno il soprannome lo aiuterà a scacciare i paragoni ingombranti: “Messi serbo”. Ops, troppo tardi per sottrarsi al confronto con la storia. Anche quando sei ancora il futuro.
Già 42 gol, con l’Inter l’esordio in Champions
Precoce e immaturo, quel tanto che basta per non avere paura del tempo, sfondando la sua dimensione. A calci, con gli assist e con i gol. Tantissimi: 42 su 74 partite giocate in carriera. Numeri da centravanti. Lui però fa il trequartista, volendo pure il terzino o l’ala destra. Andrija il tuttofare, stella sul petto, brilla in campo. Alza la voce nel torneo dei campioni. Perché bisogna fare rumore per farsi sentire dai giganti. Lo scorso ottobre ha acceso le luci di San Siro, unica nota positiva nel repertorio stonato dei suoi, travolti dal poker interista. Era il suo esordio in Champions League, primo giorno di scuola europeo. Niente ansia, tanta personalità: “Non avevo paura del palcoscenico, ero rilassato”. Esame superato sotto agli occhi degli osservatori della Juventus presenti allo stadio proprio per lui. “Credo che l’Italia del calcio sarà impressionata dal suo talento”, aveva detto Zvezdan Terzic, direttore generale della Stella Rossa. Non mentiva.
Il debutto in nazionale
Una delle tante sorprese stagionali, come il debutto con la nazionale maggiore serba in Nations League contro la Svizzera. Adesso arriva un’altra verifica, con Yamal. In classe starebbero insieme, sul campo no. Senza dimenticare Pau Cubarsì, pure lui diciassettenne, altro bambino prodigio del Barcellona. Lo ricorda Maksimovic (“Anche lui ha la mia stessa età”), prefigurando una sorta di triello. Ma niente buono, brutto e cattivo: “Dopo la partita vorrei scambiare la mia maglia con Lamine”. Insomma, uno scontro dal finale disteso. Non sarebbero giovani, dolci e diciassettenni, dancing kings eredi al trono del calcio europeo.