“Al tifoso del Napoli non piace il sole e il mandolino, ma vincere. Se non vince, diventa cattivo”. Nel lungo sfogo dopo la vittoria di Monza – possibile prologo di un addio a fine stagione nonostante il contratto di tre anni firmato la scorsa estate – Antonio Conte ha pronunciato una frase figlia (anche) dell’adrenalina della partita appena conclusa.
Il precedente di Venezia
Durante il secondo tempo, con il risultato ancora sullo 0-0, i tifosi napoletani seduti nella tribuna dietro alla sua panchina gli hanno urlato a più riprese di sbrigarsi a effettuare le sostituzioni. Una scena non inedita: era già successo, per esempio, lo scorso 16 marzo, a Venezia, quando la partita finì senza reti e Conte cambiò i primi giocatori dopo la mezz’ora della ripresa. Allora il tecnico si limitò a un gesto di stizza, mentre il difensore Juan Jesus, che era in panchina, fu protagonista di un breve battibecco con chi contestava l’allenatore. Questa volta non è andata così, come hanno mostrato le immagini di 90° minuto di sabato della Rai.
Il dialogo con il quarto uomo
Dopo il gol di McTominay, servito da un assist di Raspadori (entrato al 19’ della ripresa al posto di Olivera), Conte si è voltato verso la tribuna e ha urlato cinque volte: “Andate affan….”, come mostrato da un labiale che più chiaro non si può. Gli altri componenti dello staff lo abbracciavano, ma Conte non aveva occhi che per chi lo aveva contestato. Dopo essersi sfogato, l’ex ct della Nazionale si è avvicinato al quarto uomo chiedendo scusa per il suo comportamento e, probabilmente, spiegandogliene il motivo.