La rivoluzione a parole dei fischietti italiani. Arrivano grandi novità per questa stagione dal raduno degli arbitri di Cascia, dove il designatore Rocchi ha annunciato l’introduzione anche in A, dopo la sperimentazione al Mondiale per club, dell’announcement in campo. I direttori di gara potranno spiegare a tutti gli spettatori il motivo delle decisioni prese dal Var, mettendo fine così alle tante interpretazioni di tifosi, addetti ai lavori e telespettatori. Un anno zero per le giacchette nere, dopo una stagione, quella passata, ricca di polemiche, di decisioni difficili da digerire e di errori: «Vogliamo aumentare la trasparenza — ha spiegato Gianluca Rocchi, designatore della Can di A e B — . Il numero degli arbitri è stato ridotto proprio per puntare sulla qualità. È impossibile avere giudizi sempre uniformi, perché ogni episodio è diverso e ogni arbitro è una persona, non una macchina. Le spiegazioni saranno in tempo reale, davanti a tutti e per questo ci prepareremo a fondo».
Come funzioneranno gli annunci degli arbitri
Serviranno tempo, esperienza e tanti allenamenti, cominciando dal raduno: gli arbitri del massimo campionato si eserciteranno in campo con delle casse collocate in campo e un sistema audio per simulare i dialoghi e le spiegazioni che forniranno durante le partite. Migliaia di appassionati, allo stadio e a casa, penderanno dalle loro labbra: «Non è stabilito un tempo massimo per gli announcement in campo — ha proseguito Rocchi —, ogni arbitro ha il suo stile, il suo linguaggio e i propri tempi di reazione. Dobbiamo ancora lavorare per uniformare il contenuto delle spiegazioni, ma non metteremo limiti rigidi, visto che sarà importante soprattutto la qualità della comunicazione».
In serie C ecco il Var a chiamata
Avanti tutta con il dialogo, quello che, come ammesso dallo stesso Rocchi, è mancato nella passata stagione: «A volte abbiamo cercato di proteggere il gruppo anziché mostrare cosa realmente accadeva». Se il microfono aperto sarà una svolta, in serie C si assisterà a una vera rivoluzione: sarà infatti introdotto il football video support, quello che tutti identificano con il Var a chiamata. Due “gettoni” da poter utilizzare durante la partita da parte delle panchine. Secondo Daniele Orsato, da quest’anno responsabile Can C, «gli allenatori diventeranno arbitri aggiunti e l’auspicio è che si vedano meno proteste in campo».
Le nuove regole su rigori, portieri e capitani
Non saranno le sole grandi novità della prossima stagione: come già approvato dall’Ifab, l’arbitro assegnerà un calcio d’angolo se il portiere terrà in mano la palla per 8 secondi. La decisione sarà preceduta dal “conto alla rovescia” degli ultimi cinque secondi da parte del direttore di gara con la mano alzata: ma niente sanzioni disciplinari, a meno che il portiere non reiteri il comportamento. Aumentano anche i poteri del capitano delle squadre, l’unico che potrà parlare con l’arbitro, mentre il doppio tocco sul rigore non porterà più all’annullamento dell’esecuzione, come successo a Julian Alvarez nel derby di Champions tra Atletico e Real Madrid: il tiro sarà ripetuto, ma solo in caso di realizzazione.
Arbitri, no alle interviste post-partita
Sì al dialogo, quindi, ma non ancora interviste post-partita: «Dopo la gara gli arbitri non sono lucidi — ha concluso Rocchi — servirebbero almeno 12 ore per poter analizzare e spiegare con razionalità». Una rivoluzione alla volta.