Skorupski 8: unico baluardo a tener in piedi le fondamenta di una Villa che rischia di collassare prestissimo, già prima del rigore parato a Watkins almeno due o tre salvataggi fondamentali a tener in vita una partita che sarebbe potuta finire prestissimo.
Zortea 5: gli spunti del secondo tempo aiutano la squadra a trovare un po’ di coraggio, ma son fuoco di paglia tra un primo tempo in apnea e la leggerezza che avvia l’azione del rigore (dal 25’st Holm 6: al debutto, una capocciata con poca convinzione).
Vitik 5: il divario fisico con Malen giocherebbe a suo favore, l’olandese invece dal basso dei suoi venti centimetri in meno se lo mette in tasca, andandogli via da ogni parte. Poi causa pure il rigore, a completare una notte europea tenebrosa che all’ultimo respiro poteva stravolgere, ma la sua testata l’annulla Bizot.
Lucumi 6: meglio del collega nei tempi e nelle scelte, dà una mano a mettere pezze pur avendo da soffrire pure lui.
Lykogiannis 5.5: un rinvio poco convinto diventa assist per McGinn in un’azione da corner in cui tutto va storto, poi c’è tanto da faticare per contenere e poco spazio e verve per contrattaccare.
Freuler 5: nel momento peggiore persino lui rischia di fare un disastro nella sua area, il che dà il senso della partita a lungo agonizzante della squadra. Nella ripresa parte con qualche buon recupero , ma poi ripiomba in una nottata infelice.
Ferguson 5.5: il derby scozzese a centrocampo lo vince McGinn, anche lui non riesce a dare né organizzazione difensiva né particolare ordine in impostazione.
Bernardeschi 5: a sorpresa spedito esterno offensivo, si trova a più riprese a fare il terzino e la cosa non lo mette a suo agio, volendo è anche applicato nel tentare di capire il suo compito. I primi e a lungo unici tiri in porta son suoi, ma niente che vada oltre al dato statistico (dal 25’st Orsolini 6: entra e subito costruisce la prima e sola chance del Bologna, rinunciarci in una serata così è dura da digerire).
Odgaard 5: non la serata più comoda per tornare titolare, balla tra le linee ma non riesce a far la differenza né in un senso né nell’altro (dal 38’st Fabbian sv).
Cambiaghi 5.5: almeno sul piano dell’applicazione qualcosa ce lo mette, aiutando in copertura ma senza l’idea in più per creare qualcosa (dal 25’st Rowe 5.5: non cambia il passo).
Castro 6: non che ne pigli molte, si capisce, e si può capire lui che di palloni giocabili ne riceve pochi, ma almeno il minimo richiesto sul pressing lo fa e il sussulto a far paura ai Villan con la capocciata sulla traversa lo dà. Poi si può dibattere se sia sfortuna o gol sbagliato (dal 38’st Dallinga sv).
All. Italiano 5: sorprende tutti con la formazione iniziale, ma alla prova dei fatti chi chiama in causa stecca la gara.