Aston Villa-Juventus: Villa Park di Birmingham, febbraio 1983, quarti di finale di andata della Coppa dei Campioni. Gara attesissima. Gli inglesi sono detentori del trofeo, che hanno vinto per la prima volta nella loro storia nove mesi prima: partecipano alla manifestazione di diritto nonostante l’undicesimo posto in campionato nella stagione precedente. La Juve è la favorita: ha una squadra ricca di eroi del Mundial di Spagna con l’aggiunta di Platini e Boniek. Pronti via. Bettega lavora un pallone sulla sinistra e favorisce con un tocco di classe l’inserimento di Cabrini: cross, colpo di testa di Rossi e rete.
Il gol di Rossi che non vide quasi nessuno
Un gol semplice nella sua costruzione e bellissimo nella finalizzazione. Non per tutti però. Live lo videro gli italiani che si erano recati in trasferta in Inghilterra, e quelli sintonizzati su TeleCapodistria. Rimase invece fregato chi – quasi tutti gli italiani sul divano – aveva messo la tv su Telemontecarlo, l’unica a trasmettere l’incontro in diretta su tutto il territorio nazionale. La Rai invece su mercoledì sport aveva previsto due ampie sintesi (come si diceva allora) della gara della Juve e di un classicissimo: Inter-Real Madrid (Coppa delle Coppe) a San Siro. La Tv di stato aveva comunque trasmesso nel pomeriggio, alle ore 15, Roma-Benfica, valida per la Coppa Uefa. Decisamente un altro calcio, con tutte le partite di coppa al mercoledì, spesso, nonostante l’altissimo livello che ne avrebbe consigliato la spalmatura, alla stessa ora.
La pubblicità galeotta
Il problema del Villa Park sorse quando la regia di Telemontecarlo mandò pubblicità prima dell’inizio della gara. Cosa assolutamente logica, basti pensare ai super spot sparati a raffica nel calcio attuale. Solo che lì ci fu uno sbaglio nella tempistica e la pubblicità finì per inghiottire il gol di Rossi. Quando arrivarono le immagini il pubblico inglese era stordito dal quella partenza a razzo e i bianconeri (per il famoso gol in trasferta dalla doppia valenza) già si sentivano in semifinale. Toccò quindi alle coppia formata da Luigi Colombo e Fabio Capello (che aveva smesso da poco di giocare e che già faceva pratica da allenatore nelle giovanili del Milan) fare una sorta di riassunto, spiegando che comunque nell’intervallo il maltolto sarebbe stato restituito agli spettatori che poi si gustarono in diretta il gol del 2-1 definitivo di Boniek. Sembrava la tappa di una cavalcata inarrestabile ma con un finale amaro: in quel di Atene, contro l’Amburgo del tiratore Magath e dello stratega Happel.