Bergamo – A Bergamo la scaramanzia non esiste e i cornetti sono le brioche. Però segnatevi queste due parole-amuleto: “Bravi tutti”. Perché non è vero che i sogni non hanno confini, la chiave è renderli invisibili. Spianarli un pezzo per volta con la semplicità complessa di una produzione che qui chiameremo — per dirla in gasperinese — “il lavoro al campo”. L’officina-cantera di Zingonia, l’ex banlieue delle “torri”, declinazione bergamasca delle “vele di Scampia”. Quei mostri edilizi li hanno rasi al suolo cinque anni fa mentre il club che ha per simbolo la mitologica Dea della corsa riscriveva la sua epica debuttando nel più prestigioso torneo calcistico internazionale e trascinando garibaldinianamente la Citta dei Mille, che poi sarebbero 120 mila (abitanti).
‘’Bravi tutti’’ è il mantra di Percassi
“Bravi tutti”. Sui cellulari dei tifosi vip — come sempre dopo che l’Atalanta fa cose enormi con la disinvoltura di un giocatore di bowling —, un classico è il WhatsApp super-minimalista dell’ad Luca Percassi. Quelle due paroline asciutte. E adesso, però? «Prima pensiamo a salvarci!», ripete come un mantra il presidente Antonio Percassi. Da non credere: il dovere della salvezza e l’Atalanta è prima in classifica, e stasera te la giochi da quasi favorito col Real Madrid: è la rivincita della Supercoppa vinta ad agosto 2-0 dagli uomini di Ancelotti.
Garattini, il tifoso doc
The match. «Manteniamo l’umiltà, noi bergamaschi non ci esaltiamo tanto. Certo, per la città il momento è magico». Il professor Silvio Garattini, 96 anni, tifoso doc. Uno dei cinque figli ha giocato nella Primavera, «il che ha rafforzato la mia atalantinità. L’anno scorso ero ricoverato al Fatebenefratelli, ai miei due compagni di stanza facevo guardare le partite. Devo essere stato convincente: quando li hanno dimessi, erano atalantini». Oggi pomeriggio il fondatore e presidente dell’Istituto Mario Negri sarà in val Camonica per una conferenza. «Ma col Real non me la perdo, troverò il modo».
La sindaca Carnevali: “Bambine e bambini nascono dell’Atalanta”
Piazza Vittorio Veneto, cuore del centro piacentiniano. Il bosco di Natale, profumo di vin brulé, ciambelle fritte. A cento passi c’è il Comune. Ecco la sindaca Elena Carnevali: «La crescita dell’Atalanta è frutto di un processo strutturale. Allo stesso modo in cui la Dea gioca stabilmente in Europa, Bergamo ha consolidato l’idea di essere sempre più una città europea, aperta, sostenibile, inclusiva. Qui arrivano cittadini da ogni Paese del continente, non solo per turismo ma anche per studiare e lavorare». Nel 2018 Tripadvisor inseriva Bergamo tra le città italiane da visitare. Intanto l’Atalanta finiva alla grande la stagione 2018/19: terza in classifica, ingresso in Champions e finale di Coppa Italia (persa contro la Lazio). Effetto volano. Aggiunge Carnevali: «Oggi i bambini e le bambine di Bergamo non hanno alcun dubbio nella scelta della squadra del cuore. Nascono già atalantini, un tempo non era così».
Una maglia nerazzurra per ogni neonato
Già. Quel volpone di Percassi. Da anni regala una maglia nerazzurra a ogni neonato. Bisogna vederli, al Papa Giovanni XXIII, i sorrisi dei genitori. La consegna in Ostetricia, poi i bambini arrivano al nido in Neonatologia. «È un dono apprezzato», conferma la primaria Giovanna Mangili. Stefania Ferrari, Laura Lorioli, Ester Brugali: anche medici e infermiere sono in piena “febbre a 90°”. «All’ultima partita col Milan abbiamo perso la voce». Poi ci sarebbe da registrare “la Giuliana” D’Ambrosio, titolare dell’omonima trattoria, un’istituzione. Anche lei non si perde una partita. «Adèss sòta col Reàl (“adesso sotto con il Real”, in dialetto, ndr). Che gioia, cammino sui trampoli… Lo scudetto sarebbe il più bel regalo della mia vita». Si può pronunciare questo tabù?
Chi si è fatto la serie C
Antonio Gavazzeni, marchio di camicie Bagutta, nipote del maestro Gianandrea Gavazzeni. Ex ultrà col soprannome “Pantera”. «Io mi sono fatto anche il campionato di Serie C, quindi sognare è lecito. Ma dico che non ci penso… Intanto la facciamo una statua a Gasperini?». L’allenatore che ha portato la Dea lassù ha comprato un attico in centro storico. A Bergamo il mercato immobiliare tiene. Dunque se anche dovesse emigrare negli Emirati, l’investimento è buono. Nelle vignette social di Vittorio Barzon il Mister è raffigurato come un eroe moderno, ora Braveheart, ora Harry Potter. «È l’uomo dei miracoli, i miracoli esistono anche da noi».
Allo stadio anche il co-presidente Pagliuca
Succede che il tifo calcistico ha spazzato via l’incubo dell’ecatombe Covid. Bergamo nel frattempo è stata anche capitale della Cultura 2023. Ma ora è “Atalandia”. Gongola il presidente Percassi: «Essere primi non ha prezzo». Stasera al Gewiss Stadium siederà accanto al socio e co-presidente americano Stephen Pagliuca. Due che più diversi è impossibile. Uno passionale, l’altro compassato. L’altro giorno Percassi era alla Prima della Scala. Nel foyer gli hanno chiesto cosa pensasse del coro “vinceremo il tricolore” che i tifosi continuano a intonare. Risposta: «È da un po’ che hanno cominciato con questa canzone, diciamo che finora non è andata male…». Bravi tutti. Però adesso, al lavoro.