Archiviati i termini folkloristici e il concetto di “scansarsi”, in voga tra i detrattori delle due società specialmente lo scorso decennio, la sfida tra Juventus e Atalanta ha assunto con il passare degli anni un significato sempre più profondo. La partita dell’Allianz Stadium di domenica sarà un vero e proprio spareggio per il terzo posto, specialmente considerando il calendario non propriamente agevole delle due squadre, soprattutto quello della Dea. Tre punti di distacco che, in caso di vittoria, la squadra di Motta potrebbe colmare portando dalla sua parte lo scontro diretto. Una condizione, in ogni caso, che mette in evidenza il percorso virtuoso della società di proprietà di Percassi, passata in pochi anni da realtà all’inseguimento delle big a lepre da raggiungere per raggiungere le posizioni storicamente terreno di caccia della Juventus. Pur restando un riferimento per il mercato estivo.
Il punto di svolta nei rapporti tra Juventus e Atalanta
Se si prendono in considerazione la storia del calcio italiano e le partite ufficiali, i numeri sono impietosi: delle 145 partite disputate, 75 (il 51,7%) sono state vinte dalla Juventus. I successi dell’Atalanta sono solo 17 (11,7%), a testimoniare lo status di “provinciale” della squadra di Bergamo. Che, storicamente, è sempre stata un serbatoio di giovani campioni per la Juventus come Scirea, Cabrini (preso dalla Cremonese in compartecipazione tra Juventus e Atalanta), Fanna, Bodini, Marocchino, Prandelli, Magrin, Porrini, Tacchinardi, Montero, Vieri, Inzaghi, Zenoni, Padoin, per citarne alcuni: la storia del calcio italiano. Nonostante la crescita della Dea, anche dopo il 2000 la differenza è stata marcata, diventando paradossalmente meno evidente proprio grazie a un bianconero: Gian Piero Gasperini. Con l’avvento del tecnico di Grugliasco, i nerazzurri sono cresciuti fino a sfiorare la Juventus: la svolta è arrivata nel 2019, con il successo a gennaio in Coppa Italia. Una vittoria per 3-0 firmata dalla doppietta di Zapata e dal gol di Castagne che ha di fatto aperto una nuova era. Da quel momento sono arrivati otto pareggi, due vittorie della Dea e tre della Juventus, ma solo una in campionato, dove i bianconeri non vincono dal 23 novembre 2019. L’aggancio, almeno nelle sfide dirette, era praticamente compiuto.
Gli intrecci di mercato tra le due società
Inevitabile quindi che l’interesse della Juventus verso i calciatori cresciuti alla corte di Gasperini crescesse esponenzialmente. Eppure ad aver maggior successo sono stati più i bianconeri passati a Bergamo, come Demiral e Romero, venduti a peso d’oro, che viceversa, o Spinazzola e Orsolini: Kulusevski è uno degli esempi positivi, pur non avendo mai giocato una sola partita in Serie A con la Dea. Mentre uno dei pochi a percorrere i 160 chilometri che separano le due città negli ultimi anni è stato Koopmeiners, l’oggetto del desiderio bianconero di quest’estate trasformatosi in un mistero, almeno fino a oggi, nella squadra di Motta, dopo essere stato il centrocampista più entusiasmante degli ultimi campionati. Un rapporto che prosegue e che potrebbe avere quest’estate un nuovo seguito: Emerson è un obiettivo per la mediana mentre in attacco Lookman, artefice della vittoria in finale di Europa League, potrebbe essere il colpo ad effetto per la prossima stagione.
Tre punti per continuare a sognare
La partita dell’Allianz Stadium sarà anche un crocevia in chiave scudetto, con le due squadre attardate rispetto a Inter e Napoli ma ancora in corsa visto che mancano undici partite al traguardo. Entrambe, indipendentemente dal risultato, potranno continuare a sperare, visto che il loro percorso in Europa e in Coppa Italia è già finito: tuttavia l’entusiasmo nel vincere uno scontro diretto di questa importanza sarà fondamentale per affrontare al meglio le ultime partite. La Juventus ci arriva forte di cinque vittorie consecutive, di una difesa che lentamente sta recuperando pezzi: Kalulu è recuperato e nonostante i dubbi sulla presenza di Gatti, che in ogni caso potrebbe rifiatare dopo più di 3100 minuti in campo in questa stagione, il possibile ritorno di Veiga e la crescente condizione di Kelly regalano a Motta la possibilità di scegliere. Sarà una partita fondamentale anche per Koopmeiners, fischiato pesantemente all’andata (ci fu anche una multa per l’Atalanta dopo gli insulti dello stadio) e che con il gol contro il Verona sembra aver ritrovato il sorriso dopo i fischi anche della sua tifoseria. Domenica sera, però, i tre punti conteranno più del bilancio complessivo delle ultime stagioni: uno scontro diretto a tutti gli effetti che vale il terzo posto in classifica e la possibilità di continuare a sognare.