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Atalanta-Lazio 0-1: Isaksen peggiora la crisi dei bergamaschi

Segna il danese nella ripresa su incertezza della difesa di Gasperini, alla terza sconfitta consecutiva

BERGAMO – La sfida fra le squadre più in difficoltà dell’alta classifica l’ha vinta la Lazio, che a Bergamo, insieme ai tre punti, ha ritrovato finalmente il carattere che le mancava da troppo tempo. E che ora può tornare a sognare la Champions. Al contrario per l’Atalanta, di nuovo sconfitta in casa, la difesa di un posto nell’Europa che conta è un tema sempre più urgente. Una doccia fredda, anche più dell’aria del Gewiss Stadium, se si pensa che appena due settimane fa i bergamaschi erano ancora legittimamente considerati in corsa per lo scudetto. A frustrare ogni residua ambizione tricolore è stato un gol di Isaksen, inserito da Baroni all’inizio del secondo tempo e subito in gol. Ma in casa Lazio non sono tutte rose e fiori. La brutta notizia è l’infortunio di Nuno Tavares, a quattro giorni dall’andata dei quarti di Europa League.

«La cronaca della gara»

Scelte tattiche e testa alla coppa

Gasperini, consapevole del momento difficile della sua squadra, ha cercato di mescolare le carte, tenendo in panchina De Ketelaere e mettendo in campo dall’inizio Cuadrado all’ala destra, come contro la Juve. La formazione di Baroni, più che dalla voglia di vincere la partita, sembrava disegnata dalla necessità di conservare i migliori per la gara di giovedì contro il Bodo Glimt, squadra che i tifosi laziali, quando a giocarci era la Roma, definivano “i salmonari”. Ma proprio dalla doppia sfida ai norvegesi passa buona parte del senso della stagione biancoceleste. E il tecnico laziale, consapevole di questo, porterà la squadra a Bodo già martedì, di modo da farle prendere confidenza con il campo in sintetico.

Un primo tempo povero di emozioni

Il primo tempo è scivolato via nella noia, con l’Atalanta che ha faticato a costruire gioco e la Lazio che si è limitata a difendere con ordine, inceppandosi quando sarebbe dovuta ripartire. L’unica vera notizia dei quarantacinque minuti iniziali è stato l’infortunio di Nuno Tavares, uscito dolorante dopo mezz’ora e sostituito da Pellegrini. Per il resto, poche mezze occasioni, nessuna tutta intera. Un angolo di Lookman, bello ma perso nel nulla. Un inserimento con cross di Dele-Bashiru, ben disinnescato da Carnesecchi. Un tirone senza troppe pretese di Retegui in mischia e un colpo di testa di Kolasinac. Nota lieta per Baroni: Belahyane, alla prima da titolare in questo campionato, non ha sfigurato.

Isaksen decisivo, Lazio più concreta

La ripresa è cominciata su ritmi più allegri rispetto al primo tempo, anche perché meno era impossibile. Gasperini, per variare sullo spartito, ha chiesto ai centrali di difesa di attaccare, a turno, l’area avversaria. Baroni ha tolto Tchaouna, inserendo Isaksen. E proprio il nuovo entrato, dopo otto minuti, ha trovato il gol che ha cambiato la partita: Dele-Bashiru vince un duello con Hien (che si era scontrato con Kolasinac), pesca il danese in area e lui non sbaglia. Male, nell’occasione, anche Djimsiti, completamente fuori posizione. Abbastanza per fare infuriare il Gasp. Baroni, al contrario, si gode la sedicesima rete in stagione della Lazio da un giocatore subentrato. Gasperini ha reagito togliendo dal campo Cuadrado, Retegui e Lookman, ma la storia della partita non è cambiata.

Il pasticcio sul cambio di Lookman

Ma su uno di questi cambi c’è stato un giallo. Gasperini ha dato indicazione alla sua panchina di chiamare il cambio per “Ede”, inteso come Ederson. Ma i suoi collaboratori hanno capito “Ade”, come Ademola Lookman. Il disguido si è tradotto in un numero sbagliato sulla tabella dei cambi. E quando il Gasp ha realizzato del pasticcio, ormai l’attaccante aveva già lasciato il campo e non c’era niente da fare.

Lutto per Suor Paola, simbolo laziale

I calciatori laziali hanno giocato con il lutto al braccio per la scomparsa di Suor Paola, tifosissima biancoceleste morta a 77 anni e ricordata così durante il funerale dal presidente Claudio Lotito: “Era una persona speciale, ha lasciato un segno indelebile. Non era solo una guida spirituale, ma anche un grande esempio di amore. Non era solo una tifosa, ma il segno di una comunità”. Ed è questo – la coesione, l’impegno per lo scopo comune – che Baroni ha trovato a Bergamo, e che ora chiede ai suoi di portare in trasferta nel Nordland norvegese.

Il tabellino di Atalanta-Lazio

Atalanta 0

Lazio 1 (9’ st Isaksen)

Atalanta (3-4-3): Carnesecchi 6 – Djimsiti 5.5, Hien 5, Kolasinac 6 – Bellanova 6, De Roon 6, Ederson 5.5 (33’ st Brescianini 6), Zappacosta 5.5 – Cuadrado 5.5 (13’ st De Ketelaere 6), Retegui 6 (29’ st Maldini 6), Lookman 6 (29’ st Samardzic 5.5). All. Gasperini 5.5.

Lazio (4-2-3-1): Mandas 7 – Lazzari 6, Gigot 6.5 (23’ st Provstgaard 6), Gila 6.5, Nuno Tavares 6 (34’ pt Pellegrini 6) – Belahyane 6.5, Rovella 7 – Tchaouna 5.5 (1’ st Isaksen 7), Dele-Bashiru 6.5, Zaccagni 6 (23’ st Noslin 6) – Dia 6 (39’ st Vecino Sv). All. Baroni 7.

Arbitro: Chiffi 6.

Note: ammoniti Rovella, Kolasinac e Lazzari. Spettatori 22.731.

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