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Atalanta-Napoli 2-3: Lukaku decide la sfida scudetto, Conte fugge in testa

Bergamaschi in vantaggio con Retegui, rimonta azzurra con Politano e McTominay. Il pareggio di Lookman prima della rete definitiva del belga

BERGAMO — Al Real Madrid, per vincere qui 3-2, erano state necessarie le prodezze dei tenori Mbappé, Vinicius e Bellingham. Poco più di un mese dopo il Napoli ha replicato l’impresa, al culmine di una serata ugualmente spettacolare. L’hanno firmata Politano, Mc Tominay e Lukaku con la partecipazione straordinaria dell’orgoglioso Neres. Che la capolista dovesse soffrire lo aveva confermato una duplice premessa: lo 0-3 del San Paolo all’andata e stavolta il precoce svantaggio (fiammata di Retegui) nella tana avversaria, con l’aggravante dell’incipiente nostalgia per Kvaratskhelia, transfuga a Parigi. Però il Napoli ha aggiustato presto la partita, rimontando già prima dell’intervallo, anche se ha incassato quasi subito l’equo pareggio (invenzione di Lookman) e ha dovuto accettare, proprio come il Real, una sfida apertissima. Scampato al notevole colpo di testa di De Ketelaere grazie al balzo di Meret, di testa ha vinto ed è emblematico che lo abbia fatto, sul cross dal fondo di Anguissa, con Lukaku, pupillo di Conte. Il quale adesso ingaggia con l’Inter di Inzaghi il duello per lo scudetto, soggetto alla sua variabile preferita: la concretezza.

«la cronaca della partita»

Un grande spettacolo

In verità l’ha inseguita anche Gasperini, scegliendo la coppia d’attacco Retegui-Lookman, che lo ha ricambiato. Il centravanti della Nazionale ha presto segnato in girata fulminea il suo 14° gol in campionato. Solo che anche Neres intendeva provare che Kvaratskhelia non era poi così indispensabile. E l’ala del Napoli, inseguita come l’omologo Politano dalle notizie sul possibile arrivo di Garnacho dallo United, ha raggiunto lo scopo in 13’: il brasiliano dimenticato dalla Seleçao ha innescato in fuga sulla fascia sinistra il rimpallo carpito e trasformato da Politano stesso nell’ 1-1 di controbalzo e poi, di tacco, ha smarcato in area Anguissa per l’assist all’indietro del 2-1 di piatto di McTominay, scozzese per nulla avaro sotto porta (5 gol segnati e 3 provocati). Mancava all’appello il Pallone d’oro africano. L’acuto di Lookman è stato stordente: veronica su Di Lorenzo, slalom speciale in area e specialissimo sinistro incrociato rasoterra.

Napoli in testa anche senza Kvara

Napoli e Atalanta, che si erano cullate finora nel dichiarato ruolo di vassalle dell’Inter, hanno cercato di superarsi secondo le teorie degli allenatori. Gasperini sostiene che il calcio moderno si gioca in sedici e ha via via cambiato pelle alla sua squadra, con De Ketelaere, Zappacosta, Pasalic, Zaniolo e Brescianini. Conte antepone a tutto il massimo equilibrio tattico e dalla panchina non sovrabbondante ha pescato il terzino d’ala Spinazzola, felice ispiratore del cross di Anguissa per la testata vincente di Lukaku, poi l’altro esterno difensivo Mazzocchi, infine il centravanti Simeone. Mentre l’Atalanta cercherà ora con Sturm e Barcellona la qualificazione in Champions, l’assenza di coppe non sarà certo un guaio per il Napoli della metamorfosi: dell’era Spalletti non ci sono più Kvara, Osimhen, Kim, Zielinski, Rui e Lozano. Ma i loro successori si sono presi l’applauso della curva. Conte alla fine ha ribadito: «Se dobbiamo intervenire sul mercato non dobbiamo far ridere, altrimenti restiamo come siamo».

Il tabellino di Atalanta-Napoli

Atalanta 2 (16′ pt Retegui, 10′ st Lookman)

Napoli 3 (27′ pt Politano, 40′ pt McTominay, 33′ st Lukaku)

Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi – Djimsiti, Hien, Scalvini (39′ Brescianini sv) – Bellanova, De Roon, Ederson, Ruggeri (22′ st Zappacosta) – Samardzic (32′ st Pasalic) – Retegui (22′ st De Ketelaere), Lookman (32′ st Zaniolo). All. Gasperini.

Napoli (4-3-3): Meret – Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Olivera – Anguissa, Lobotka, McTominay – Politano (37′ st Mazzocchi), Lukaku (39′ st Simeone), Neres (28′ st Spinazzola). All. Conte.

Arbitro: Colombo.

Note: ammoniti Neres, Djimsiti, Ruggeri, Conte, Scalvini, McTominay e Hien.

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