Innamorata dei propri difetti. Sempre gli stessi, mai corretti, portati male. A volte riesce a mascherarli. Altre è più complicato. E qualcosa si inceppa. E questa volta è andata così, con un’Europa League non più così serena: la Roma è fuori dalle prime otto, deve dare tutto nel match della prossima settimana contro l’Eintracht per giocare i play-off.
«La cronaca della partita»
La frustrazione di Ranieri
Non stupisce la frustrazione di Ranieri, non è facile ammettere di avere vizi: “Siamo fatti così e siamo fatti male”. Rassegnazione più che delusione. Comprensibile, forse non immaginava che il viaggio in Olanda si sarebbe trasformato in un poco tranquillo giovedì da paura. La sconfitta con l’Az Alkmaar ancora una volta ha evidenziato i limiti della squadra: poco fiato, non troppa voglia, qualche vizio e un grande punto debole.
L’errore sul gol dell’Az
Quel gol preso su ripartenza ripropone l’eterno problema che la Roma non riesce ad affrontare e nessun allenatore riesce a curare. Dove sta Ndicka sul gol di Parrott? Perché a volte i giocatori vagano per il campo confusi e fuori posizione? Come mai non riescono a leggere certe situazioni e a essere ordinati nelle marcature preventive? Sempre lo stesso difetto: la Roma è tra le squadre, anche in campionato, ad aver incassato più gol su ripartenze degli avversari.
I chilometri nelle gambe
È pigra, non riaggredisce con cattiveria, è lenta. Dice Ranieri: “Facciamo errori incredibili, non siamo scaltri e non siamo furbi”. Nessun alibi. Inutile cercarli dopo una partita così. Con una squadra tecnicamente inferiore, la differenza è abissale. Eppur si soffre. Quando l’Az, che come tutte le squadre molto giovani ha attitudine al pressing, aggredisce e riaggredisce quando perde palla ed è veloce a tornare dietro alla linea del pallone. L’intensità sempre alta degli olandesi manda in crisi i giocatori più compassati della Roma. Non è una questione d’età, ma di chilometri nelle gambe. Chi ne ha di più soffre di meno.
L’unico tiro in porta con Dybala nel finale
Il tasso tecnico superiore viene fuori. Nella seconda parte di gara si vedono un pizzico di personalità e intensità , qualche bella giocata di Soulé che finalmente non fa solo cose belline ma anche utili. Ma, come dice l’allenatore “fai, fai ma fai poco e torni a casa con niente”. Se il primo tiro in porta arriva con Dybala poco prima del fischio finale, beh c’è un problema. Se la Roma non lo sa e non lo può risolvere incassa gol, beffa e sconfitta. Si può fare con stile e voglia di reagire. Ma anche saper perdere, alla lunga diventa un difetto. Sicuramente un problema.
Az Alkmaar-Roma 1-0 (0-0)AZ ALKMAAR (4-3-3): Owusu-Oduro; Maikuma, Goes, Penetra, Moller Wolfe; Koopmeiners (17′ st Belic), Mijnans, Clasie; Poku (27′ st Daal), Meerdink (27′ st Parrott), Lahdo. (17′ st Buurmeester). (41 Zoet, 12 Verhulst, 4 Indi, 22 Dekker, 34 De Wit, 30 Kasius, 26 Smit, 17 Addai). All.Martens.ROMA (3-5-2): Svilar; Celik, Hummels, Ndicka; Saelemaekers (29′ st El Shaarawy), Koné, Paredes (40′ st Baldanzi), Pisilli, Angelino; Dybala, Dovbyk (1′ st Soulè). (70 De Marzi, 73 Marcaccini, 66 Sangarè, 23 Mancini, 12 Saud, 59 Zalewski, 22 Hermoso, 14 Shomurodov, 7 Pellegrini) All. Ranieri.Arbitro: Peljto (Bosnia)Reti: nel st 35′ ParrottAngoli: 6-1 per l’Az AlkmaarRecupero: 2′ e 4’Ammoniti: Dovbyk Hummels, Saelemaekers, Meerdink, Goes, Belic per gioco scorretto.