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Azzurri in emergenza, al centro della difesa promosso Juan Jesus

Toccherà al brasiliano sostituire Buongiorno. Anche Kvaratskhelia fuori gioco per Genova

Si è trattato di un fulmine improvviso e a ciel sereno, anche se il Napoli stava convivendo con la minacciosa Spada di Damocle dell’emergenza in difesa fin dall’inizio della stagione. Ma il ko di Alessandro Buongiorno è lo stesso difficilissimo da incassare e ha avuto le tipiche conseguenze dolorose di un colpo basso, per le beffarde modalità dell’infortunio che ha messo improvvisamente fuori combattimento il giocatore della Nazionale, il cui completo recupero all’attività agonistica si farà come minimo attendere fino alla seconda metà del mese di gennaio. Il pilastro del reparto arretrato di Antonio Conte si è infatti procurato una frattura doppia nella zona lombare durante un allenamento di routine al centro sportivo di Castel Volturno e non in partita, quando di solito i rischi di farsi male sono decisamente più elevati. Questa volta invece la malasorte ha trovato la maniera di lasciare il segno con tempistiche e modalità inattese, rendendo inutile pure il precauzionale turn over con cui il tecnico leccese aveva tenuto a riposo i suoi big negli ottavi della Coppa Italia.

Conte era consapevole di dover tenere sotto una campana di vetro soprattutto i suoi difensori titolari, in particolare un insostituibile come Buongiorno. Invece alla fine l’ha perso lo stesso e ora sarà costretto a correre ai ripari e anche d’urgenza, visto che incombe già dietro l’angolo la trasferta di sabato pomeriggio (ore 18) sul campo del Genoa. Ieri mattina a Castel Volturno sono cominciate le prove generali per ridisegnare il reparto arretrato del Napoli e al momento prevale la linea della prudenza, che escluderebbe stravolgimenti eccessivi degli equilibri che la squadra ha appena dimostrato di aver raggiunto nella vittoriosa trasferta di Udine. Non si tocca dunque il 4-3-3 e la prima opzione del tecnico azzurro è dare di conseguenza fiducia a Juan Jesus, provato in allenamento al posto del compagno infortunato. Il brasiliano per caratteristiche ne è del resto il naturale sostituto: mancino come l’ex giocatore del Toro e abituato al ruolo di centrale. Il giovane spagnolo Rafa Marin è viceversa di piede destro e sarebbe quindi costretto ad adattarsi a sinistra, al di là della sua totale mancanza di esperienza nel calcio italiano: non ha ancora esordito in Serie A.

Ecco perché Juan Jesus è in questo momento il netto favorito per prendere il posto di Buongiorno, anche se il brasiliano è reduce da una stagione disastrosa e in questo campionato è partito tra i titolari finora soltanto una volta: nel debutto da incubo del Napoli allo stadio Bentegodi di Verona, netta sconfitta e tre gol subiti. Poi JJ ha avuto un’altra occasione in Coppa Italia e ha fallito anche quella, naufragando con i suoi compagni nella trasferta all’Olimpico contro la Lazio. In mezzo pure la sua denuncia sui social per il danneggiamento con tentativo di furto della sua auto. «Non mi sento più sicuro in questa città». Nemmeno dal punto di vista psicologico il giocatore è dunque in grado di dare certezze assolute, ma Conte lo considera evidentemente lo stesso più affidabile di Rafa Marin e non sembra intenzionato a spostare dalla fascia sinistra l’uruguaiano Mathias Olivera, che nella sua Nazionale sta facendo molto bene pure come centrale del reparto arretrato.

Il Napoli è già in piena emergenza e Conte vuole evitare ulteriori stravolgimenti tattici, anche se il ritorno al 3-5-2 potrebbe essere senza Buongiorno una soluzione interessante e praticabile. Ma con l’infermeria improvvisamente affollata l’allenatore azzurro preferisce – a quanto pare – ripartire dalle certezze appena ritrovate, insistendo con il modulo 4-3-3 almeno nella trasferta di sabato pomeriggio a Genova. Poi il completo recupero di Pasquale Mazzocchi – le cui condizioni saranno valutate di giorno in giorno – offrirà pure una opzione in più su cui fare affidamento. In attacco invece almeno per un po’ sarà confermato invece il nuovo tridente composto da Politano, Lukaku e Neres, visto che il rientro di Khvicha Kvaratskhelia continua a rappresentare un punto interrogativo. Ieri per lui un’altra seduta personalizzata. Per rivedere il georgiano in gruppo servirà con ogni probabilità altro tempo. Di qui la ricerca di strade diverse per il gol. «Il mister me ne chiede almeno 8…», ha detto alla radio ufficiale Anguissa. L’emergenza morde, tutti devono dare di più.

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