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Barcellona-Atalanta 2-2: Ederson e Pasalic avvicinano i nerazzurri all’impresa, ma sarà play-off

La squadra di Gasperini dovrà passare per gli spareggi. Blaugrana avanti con Yamal e Araujo ma sempre raggiunti

BARCELLONA – Sarebbe bastato un solo punto in più. Tuttavia, per dirla con Gasperini, il bicchiere dell’Atalanta è mezzo pieno. Il nono posto alla fine del girone unico di Champions è un risultato eccezionale per la Dea. E il fatto di aver flirtato fino alla fine con i piazzamenti che le avrebbero garantito il pass diretto agli ottavi non dev’essere un motivo di rammarico — o, quantomeno, non solo — bensì d’orgoglio. Il coraggio che i nerazzurri hanno dimostrato di avere nel proprio dna, durante tutta la prima fase, è stato premiato dalla dea bendata che ha regalato a De Roon e compagni un possibile accoppiamento ai play-off contro una tra lo Sporting e il Bruges. Due rivali sicuramente alla portata della banda del Gasp che, ieri sera, proprio come voleva il suo tecnico, è arrivata a giocarsela anche a Barcellona. Lo aveva detto alla vigilia, Gasperini, di aver voglia di misurarsi con il Barcellona, “la massima espressione del calcio spagnolo”. Un calcio offensivo, più tecnico e meno fisico rispetto a quello giocato in Italia. E così è stato: l’Atalanta se l’è giocata alla pari.

La gara

I presenti allo stadio, tuttavia, hanno dovuto aspettare che finisse il primo tempo per accorgersi che in campo c’erano due tra le squadre più offensive del vecchio continente. Durante i primi 45 minuti, infatti, entrambe si sono dedicate al più classico “prima non prenderle” che qualcuno potrebbe definire italiano ma che, invece, anche il Barça maravillao di Hansi Flick ha dimostrato di padroneggiare alla perfezione. Per la gioia di tifosi e spettatori neutrali, durante l’intervallo, i due tecnici hanno deciso però che era arrivato il momento di giocarsela a viso aperto. A spingere ulteriormente in questo senso è stata la rete di Lamine Yamal in avvio di ripresa che ha indotto Gasperini a mollare gli ormeggi. Quando lo fa, di solito, sono gioie e dolori. E già, perché dopo il gran gol di Ederson, la distrazione sul calcio d’angolo battuto da Raphinha è stata imperdonabile. E, infatti, Araujo, l’ex obiettivo della Juve sul mercato, non ha perdonato e ha riportato avanti i blaugrana. Il 2-2 finale lo ha siglato Pasalic, meritatamente. Un punto che non fa classifica fino in fondo, ma che serve a capire che, con il rientro di Lookman dall’infortunio, i margini di miglioramento sono davvero grandi.

«La cronaca della gara»

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