Direttamente dal ritiro della Spagna, l’attccante del Barcellona Ferran Torres, ha rilasciato alcune dichiarazioni.
"Molto felice. È sempre un orgoglio essere qui perché rappresento il Paese, è la ricompensa per un buon lavoro e bisogna affrontare le due partite (contro Scozia e Norvegia, ndr) come due finali per cercare di certificare il prima possibile la qualificazione”, dichiara l'attaccante.
Se nel calcio nessuno regali nulla: ”Significa che il lavoro costante e la disciplina pagano. Il calcio è molto complesso, c'è molta pressione. Ogni giorno sei esposto ai riflettori, devi essere preparato".
Prosegue poi Torres: ”Ho dovuto vivere circostanze difficili nel mondo del calcio, tante critiche, tante pressioni. Quindi ho deciso di affidarmi ad un professionista. Mi ha fatto cambiare radicalmente il mio modo di vedere le cose. José Angel Caperán è il mio psicologo ed è anche quello che mi ha messo più pressione di chiunque altro. Mi ha messo alle strette come non era mai successo prima. Questa è stata la chiave del mio cambiamento".
Un commento se Lewandowski sia un riferimento: ”Sì, gli presto molta attenzione . Molte volte provo a competere negli allenamenti per segnare più gol di lui o provo a gareggiare contro di lui . Questo mi ha aiutato molto".
Sulle dichiarazioni di Xavi: ”In un club come il Barcellona è molto complicato. Sei obbligato a vincere ogni partita e soprattutto a giocare bene. Molte volte non puoi ottenere tutto. La disciplina per me è fondamentale perché evita di deviare dal percorso e i risultati arrivano".
Prosegue poi parlando di Lamine Yamal: "È un caso molto atipico. Ha appena compiuto 16 anni. È meraviglioso, è già un giocatore titolare. Farà grandi cose al Barça. Bisogna prendersene cura perché sono situazioni atipiche, le cose arrivano molto velocemente e bisogna saperle gestire”, riporta Tuttomercatoweb.