BARCELLONA — Novanta minuti nella bolgia di San Siro, partendo da zero a zero. Grazie al coraggio con cui si è presentata in campo a Barcellona, l’Inter si è regalata il privilegio di giocarsi l’accesso alla finale in gara secca, nel campo per niente neutro del Meazza, che vibrerà, urlerà e pulserà nel tentativo di spingere la squadra di Inzaghi dove è già stata due anni fa e dove ferocemente vuole tornare. Sono tanti, tre gol segnati in casa del Barcellona in una semifinale di coppa. E sembrano poche, tre reti subite da una squadra che ha una qualità tecnica sovrumana e riesce a fare a duecento all’ora ciò che gli altri faticano ad abbozzare a velocità normale. “Abbiamo giocato col cuore, sono orgoglioso. Per noi tutto è possibile. Ora pensiamo al Verona”, dice l’eroe della serata, Denzel Dumfries, primo giocatore nella storia dell’Inter ad aver segnato una doppietta in una semifinale di Champions.
«la cronaca della partita»
Thuram gol di tacco, rovesciata di Dumfries
Il primo tempo è sembrato una sorta di documentario promozionale, costruito per far apprezzare il calcio a chi non lo conosce. Stupendo il Barcellona, e forse anche se stessa, dopo venti minuti l’Inter si è trovata sopra di due gol. Il primo lo ha segnato al trentesimo secondo di gioco Thuram, di tacco, servito da Dumfries. E proprio il ragazzo di Rotterdam ha raddoppiato, con una semirovesciata da olandese vero, buttando in porta un bel pallone messo in area piccola dalla fronte di Acerbi. Come prevedibile, lì è cominciata la devastante reazione del Barcellona, forgiato da Flick nella cultura del fare un gol più dell’avversario. Un mantra che, con i giocatori a disposizione, può portare alla gioia dei sensi.
La reazione del Barcellona
Ad accorciare, dopo appena tre minuti, è stato Lamine Yamal, che ha segnato un gol alla Messi. Il paragone non gli piace, ma se uno fa cose così, con addosso quella maglia, deve starci: ruba palla, ne dribbla quattro, segna con una rasoiata. Chapeau. A pareggiare i conti ha pensato Ferran Torres, schierato al posto di Lewandowski, servito di testa da Raphinha. Quattro gol, due ciascuno, somma zero, tutto da rifare.
L’infortunio di Lautaro e il gesto di Yamal
Prima della pausa si sono fermati doloranti prima Koundé, match-winner in Coppa del Re, poi Lautaro: sente dolore all’adduttore della coscia sinistra, si ferma, porta le mani al volto, non riesce a trattenere le lacrime. Yamal vede, capisce e butta fuori il pallone. Segno che, a diciassette anni e con già cento maglie del Barcellona addosso, ha imparato tanto, della vita oltre che del calcio. Non è solo il giocatore con più assist della Liga e con più dribbling riusciti fra tutti i campionati europei. È un leader.
Traversa di Yamal
Nella ripresa Inzaghi ha inserito Taremi al posto del capitano argentino infortunato e ha richiamato Dimarco, fuori forma, lanciando Augusto. Quando ci si aspettava l’inizio del lungo assedio blaugrana, è arrivato da calcio d’angolo il 3-2 interista, di nuovo segnato da Dumfries, a cui ha subito risposto Raphinha con una botta da fuori che ha colpito prima la traversa, poi la testa di Sommer, quindi la rete. Un fuorigioco millimetrico ha tolto il 4-3 a Mkhitaryan. Un’altra traversa l’ha colpita nel finale Yamal, con un pallonetto di quelli che agli altri riescono solo quando sbagliano i cross.
Gol di Mkhitaryan annullato per fuorigioco
Nel finale i rimpianti nerazzurri per il gol annullato a Mkhitaryan: fuorigioco millimetrico, mezzo piede oltre l’ultima linea blaugrana. La gara di ritorno, che consentirà di rileggere questa semifinale col senno di poi, dirà se ai ragazzi di Inzaghi sia giusto riconoscere le stigmate degli eroi, per questo pareggio catalano. Quelli di Mourinho, quindici anni fa, se le conquistarono pur perdendo al Camp Nou. Quel che conta ora per i nerazzurri è vincere, in qualsiasi modo, martedì prossimo. E prima sabato in casa col Verona, perché il campionato non è finito. Per allora potrebbe essere rientrato Pavard, importantissimo. Ancor più fondamentale è capitan Lautaro. Come si dice in questi casi, con la prudenza delle comunicazioni ufficiali, le sue condizioni saranno valutate di giorno in giorno.
Il tabellino di Barcellona-Inter
Barcellona 3 (Yamal 24’ pt, Ferran 38’ pt, 20’ st Sommer aut.)
Inter 3 (Thuram 1’ pt, Dumfries 21’ pt e 18’ st)
Barcellona (4-2-3-1): Szczesny 5.5 – Koundé 6 (42′ pt Eric Garcia 5.5), Cubarsì 5.5 (38′ st Christensen sv), I. Martinez 5.5, Gerard 5 (1′ st Araujo 6.5) – De Jong 5.5, Pedri 6.5 (38′ st Gavi sv) – Lamine Yamal 7, Olmo 5.5 (23′ st Fermin 5.5), Raphinha 7 – Ferran 7. All. Flick 5.5.
Inter (3-5-2): Sommer 6.5 – Bisseck 5.5, Acerbi 6, Bastoni 5.5 – Dumfries 8 (36’ st Darmian), Barella 6, Calhanoglu 6 (26’ st Frattesi 6), Mkhitaryan 6.5, Dimarco 5.5 (11’ st Augusto 6) – Lautaro 6.5 (1’ st Taremi 5.5), Thuram 7 (36’ st Zielinski Sv). All. Inzaghi 6.5.
Arbitro: Turpin 5.
Note: ammoniti Calhanoglu e Cubarsì. Spettatori 50.314.