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Baroni: “La Lazio è la mia grande occasione. Dobbiamo tornare a trasmettere emozioni”

Le parole del nuovo tecnico biancoceleste. Il modulo (“difesa a 4 e due esterni offensivi”), il mercato (“sono arrivati giocatori ideali per il progetto di ringiovanimento”) e la mano tesa ai tifosi

ROMA – Non si nasconde, Marco Baroni: “Questa è l’occasione della mia carriera. La Lazio è il mio punto più alto, mi sento pronto per questa sfida”. Presentato ufficialmente oggi, il nuovo allenatore biancoceleste ha rivelato di essere all’opera già da qualche giorno con il suo staff a Formello e di non vedere l’ora di iniziare anche con i calciatori (oggi e domani visite mediche, poi giovedì la partenza per il ritiro di Auronzo di Cadore): “Per me è fondamentale l’aspetto emotivo, è quello che fa la differenza nelle piccole e nelle grandi cose. E si deve collegare allo spirito laziale. La squadra deve immediatamente acquisire questi aspetti: dedizione, passione, attaccamento al lavoro”.

I punti fermi del modulo

Non si focalizzerà su un modulo in particolare, ha detto Baroni, ma da un dettaglio non si prescinderà: “Dalla difesa a 4 e dai due esterni offensivi non ci spostiamo (quindi 4-2-3-1 o 4-3-3, ndr). Mi piace un calcio di ritmo in entrambe le fasi. Io non creo un modello da cui non si può uscire, non sono ingessato in una sola formula tattica”. Cambio di rotta drastico quindi, rispetto agli integralismi del 4-3-3 sarriano e del 3-4-2-1 di Tudor. Dei suoi predecessori però il nuovo tecnico ha solo parlato bene: “Ho grande rispetto per chi ha lavorato qui prima di me. Con Sarri ci siamo sentiti. C’è stima professionale e se ha speso delle buone parole mi fa piacere. Ma la sua, come quella di Tudor, è una storia diversa, i contesti sono diversi. Io sono convinto della mia scelta. Credo che i problemi come quelli accaduti l’anno scorso non li avrò”.

Ecco, i problemi della mancanza di armonia nello spogliatoio, nota dolente dell’anno scorso, per Baroni sono ai limiti dell’incomprensibile. “Io non ne ho mai avuti”, ha detto, aggiungendo che per lui non serve assolutamente una figura di raccordo tra squadra e società.

Il progetto di ringiovanimento

Anche sul mercato e sugli obiettivi Baroni è stato chiaro: “Ho una rosa con coppie in ogni ruolo. Non mi piace parlare di quello che non ho, ma di ciò che c’è e di come valorizzarlo. Sono stato pienamente coinvolto dalla società sui rinforzi da prendere, sin dai miei primi giorni qui, e sono arrivati giocatori ideali per il progetto di ringiovanimento e per il calcio che vogliamo proporre. Il nostro obiettivo va creato in base alla squadra. Io voglio migliorare il piazzamento dello scorso anno (settimo posto, ndr). Abbiamo 47 partite sicure, ma vogliamo farne molte di più. Sarà importante tutto l’organico e che ogni calciatore giochi ogni singolo minuto al proprio massimo”.

Tornare a trasmettere emozioni

Consapevole di essere arrivato in un momento complicato nei rapporti tra club, tifosi e squadra, Baroni ha lanciato un messaggio chiaro per questa sua avventura che sta per iniziare: “Voglio una squadra che senta la sfida. Che voglia la sfida. Lì sta l’essenza del sacrificio. La squadra gioca per i tifosi, per emozionare la gente, non per sé stessa. Ci deve essere uno scambio tra squadra e tifosi. E il mio impegno sarà proprio questo. Il sentimento è uno degli aspetti valoriali a cui rimango legato. Quello mio e della squadra, rispetto ai tifosi, è di voler fare il primo passo. Non esiste squadra senza tifosi”. Il primo obiettivo quindi sarà riconquistare la fiducia della gente: “Dobbiamo tornare a trasmettere emozioni”.

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