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Basta alibi, squadra a rapporto da Conte: il piano per ritrovare la voglia di vincere

Ultimatum del tecnico a tutti i suoi giocatori, riscatto al Maradona domenica col Bologna. Buongiorno sta bene, Kvara atteso per oggi

Castel Volturno — Mai più un’altra Verona. Sono passati appena 90’ e nel Napoli è già tempo di ultimatum, con Antonio Conte che non ha digerito – eufemismo – la disfatta del Bentegodi (una delle peggiori sconfitte per modalità della sua onorata carriera in panchina) e ne ha quindi chiesto conto con doverosa energia a Di Lorenzo e compagni, alla ripresa della preparazione a Castel Volturno dopo una giornata di immeritata vacanza.

Il tecnico leccese l’aveva utilizzata pure come una sorta di camera di decompressione, nel tentativo riuscito tuttavia solamente in parte di smaltire l’arrabbiatura per la figuraccia in Veneto. Al ritorno in campo di ieri le ferite erano infatti ancora aperte e per il nuovo condottiero azzurro l’impatto con la squadra è stato lo stesso giocoforza brusco, dunque. «Chiedo scusa ai tifosi, ho il cuore che sanguina», aveva detto a caldo l’ex ct della Nazionale. Ma adesso è importante che sanguini anche quello dei giocatori, perché toccherà a loro metterci per primi la faccia domenica sera (ore 20,45) allo stadio Maradona, nel debutto casalingo in campionato contro il Bologna.

Conte si aspetta una reazione furiosa, da squadra seria, ferita nell’orgoglio e soprattutto di nuovo affamata. Concetto ribadito nel confronto senza testimoni di ieri pomeriggio a Castel Volturno: tutti fuori dallo spogliatoio eccetto i direttissimi interessati. Dallo scudetto del Napoli sono passati quindici mesi ed è inaccettabile – per un vincitore seriale come il tecnico leccese – il senso di appagamento con cui continuano a convivere in campo i reduci in maglia azzurra della storica impresa, dando l’idea di sentirsi arrivati e di voler vivere di rendita per tutto il resto delle loro carriere. Invece non può e non dovrà essere più così, ovviamente. Solo se sanguinerà metaforicamente anche il sangue dei giocatori, infatti, ci sarà la possibilità di imboccare finalmente la strada giusta per uscire dal tunnel, in cui da un anno esatto il capitano Di Lorenzo e i suoi compagni continuano invece a brancolare nel buio e quasi senza reagire.

Il decimo posto del campionato scorso non è stato una lezione sufficiente. La situazione è ancora seria e nemmeno l’arrivo a Napoli di un sergente di ferro come Conte è bastato per invertire la tendenza, per ora. Ma tra le tante qualità del tecnico leccese non spicca la pazienza e già ieri pomeriggio a Castel Volturno gli azzurri hanno avuto modo di capire che dopo il disastro di Verona dalla panchina non saranno tollerati altri errori: soprattutto di superficialità, mancanza di coraggio e peggio ancora di indolenza. Se errare è umano, infatti, perseverare contro il Bologna sarebbe diabolico. Per questo non dovranno diventare un alibi neppure i gravi ritardi sul mercato della società, perché la squadra scesa in campo al Bentegodi era lo stesso in grado di fare molto di più e di evitare un ko dalle dimensioni addirittura imbarazzanti.

Gli errori commessi a Verona sono stati rivisti al video tape e Conte darà ai giocatori le direttive giuste per evitare che si ripetano. Il tecnico confida nei completi recuperi di Buongiorno – che ha smaltito quasi completamente la distorsione alla caviglia ed è pronto al debutto in maglia azzurra in campionato – e Kvaratskhelia (ieri ancora in Georgia per assistere alla nascita del suo primo figlio) – per sfidare il Bologna con la miglior formazione attualmente possibile, in attesa dei rinforzi. Ma toccherà ai giocatori dare una dimostrazione di attaccamento alla maglia e di personalità, per riportare dalla loro parte i circa 50 mila tifosi attesi domenica allo stadio Maradona. Il Napoli ad alti livelli non può essere finito con la storica vittoria del terzo scudetto. È arrivato il momento di voltare pagina.

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