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Baumann, il papà dello spogliatoio che ha debuttato con la Germania a 34 anni dopo 26 panchine

Il portiere conosce Nagelsmann da undici anni: il tecnico che lo allenava all’Hoffenheim è suo amico, lo ha portato all’Europeo come terzo e ora lo ha promosso titolare

DORTMUND – A vederli sembrano due vecchi amici. mentre arrivano al Signal Iduna Park dove tra qualche ora affronteranno l’Italia nel ritorno dei quarti di Nations League, Oliver Baumann indica la “W” sul petto di Julian Nagelsmann, il logo di una casa automobilistica che sponsorizza la nazionale tedesca, e gli dice “perché non ne compri una? Preferisci ancora le Jaguar?”. In effetti più che allenatore e giocatore sono davvero due ragazzi cresciuti insieme, oltre dieci anni fa, in una squadra ambiziosa diventata un modello grazie anche a loro due.

Baumann, il papà dello spogliatoio dell’Hoffenheim

Baumann e Nagelsmann si sono conosciuti undici anni fa, quando il portiere arrivò all’Hoffenheim, dove Julian all’epoca guidava le squadre giovanili. A nemmeno 30 anni, poi, Nagelsmann divenne il suo allenatore. Ora all’Hoffenheim Baumann ha un murales dedicato a lui alla PreZero Arena di Hoffenheim e nello spogliatoio lo chiamano “papà”: dà consigli ai compagni più giovani, da capitano e totem del club. Mentre Nagelsmann è arrivato alla guida della Mannschaft dopo essere passato per Lipsia e Bayern. E forse non è un caso se proprio lui – uno per cui non è mai stato troppo presto per fare un salto di cariera – ha voluto dimostrato che non è mai troppo tardi. Così a ottobre Baumann, 34 anni e 26 panchine senza mai esordire, ha giocato la sua prima partita in nazionale.

Baumann titolare a 34 anni dopo 26 panchine

All’Europeo era arrivato da terzo portiere, quasi una chioccia. Oggi, dopo il ritiro dalla nazionale di Neuer e con l’infortunio di ter Stegen, la porta tedesca che dovrà resistere ai desideri azzurri di rimonta è nelle sue mani. “Ho lottato, ho avuto la fortuna di essere all’Europeo. Ho accettato sempre il ruolo che mi hanno dato, all’Europeo ero il terzo portiere, davo più che altro una mano agli altri portieri. È la mia filosofia, lavoro tanto, ora sono molto contento di poter aiutare la squadra giocando”. Ora però la speranza è di arrivare ai Mondiali difendendo il posto: “Ci ho preso gusto e mi piacerebbe giocare i Mondiali, ma bisogna aspettare. Sono fedele alla mia linea, aiutare la squadra, se ci riesco la mia missione è compiuta. Sono fiero di giocare queste due partite”.

Nagelsmann: “Aspettiamo Ter Stegen”

Ma Nagelsmann non fa sconti al suo fedelissimo. E conferma che il titolare, almeno sulla carta, è Ter Stegen: “Marc-André ha fatto progressi, ha avuto un infortunio serio, dobbiamo aspettare, anche pensando al Mondiale. E se non potrà giocare inizierà la lotta tra gli altri portieri per essere il numero uno. Poi, la comunicazione è chiara, con Marc: se sta bene, è lui il titolare, ha lavorato tanto per esserlo. Dobbiamo aspettare. Oggi il numero 1 è Baumann e siamo convinti di questo”.

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