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Bellanova, Paredes, McKennie e gli altri: cosa rischiano i giocatori per l’inchiesta scommesse

Chi punta sul calcio è punito con tre anni di squalifica: se collabora e patteggia ottiene uno sconto come Tonali e Fagioli. La Nazionale può perdere pezzi a un anno dal Mondiale

Calciatori e scommesse, ci risiamo. Un anno e mezzo dopo i casi Fagioli e Tonali. Cosa rischiano adesso i giocatori coinvolti? Sul piano penale, il reato contestato è l’utilizzo di piattaforme illegali per le scommesse. Siamo davanti a una contravvenzione punita con pene lievi: l’arresto fino a 3 mesi o 500 euro di ammenda, ma il reato si estingue per oblazione con il versamento di 250 euro. Sul piano sportivo, però, cambia tutto. E l’elemento da chiarire è se i nomi coinvolti hanno utilizzato la piattaforma solo per giochi on-line e scommesse su altri sport o se hanno effettuato puntate su partite di calcio. In questa seconda ipotesi scatta la squalifica.

Cosa rischiano i calciatori che scommettono

L’articolo 24 del codice di giustizia sportiva vieta ai calciatori professionisti di scommettere su partite di calcio. Italiane, ma non solo: prescrive infatti il divieto di “effettuare o accettare scommesse, direttamente o indirettamente, anche presso i soggetti autorizzati a riceverle, che abbiano ad oggetto risultati relativi ad incontri ufficiali organizzati nell’ambito della Figc, della Fifa e della Uefa”. La sanzione prevista è una squalifica non inferiore a tre anni e una ammenda non inferiore ai 25 mila euro, e non c’è differenza tra puntate su siti legali o illegali. Unica discriminante è l’oggetto delle scommesse: vietate sul calcio, ammesse su altri sport. Solo per i dilettanti c’è un regime diverso: possono scommettere sul calcio, purché su piattaforme legali e non sulla propria squadra.

Fagioli e Tonali: i precedenti

Fagioli, ammettendo in lacrime di aver giocato sulle partite in maniera compulsiva, aveva beneficiato del patteggiamento con ammissione di responsabilità prima del deferimento, ottenendo un forte sconto: solo 12 mesi di squalifica (un terzo del minimo edittale), dei quali però solo 7 scontati, i restanti 5 infatti erano stati convertiti in pene accessorie, ossia incontri con dei ragazzi delle scuole calcio per combattere la ludopatia. Fagioli su squalificato il 17 ottobre 2023 ed è tornato in campo il 19 maggio 2024 con la Juventus. Ha sempre negato di aver puntato sui risultati delle proprie squadre, a differenza di Sandro Tonali, che ha ammesso di aver scommesso sul Milan e infatti aveva ricevuto una sanzione più pesante: 10 mesi di squalifica e 8 di prescrizioni alternative. Tonali fu squalificato il 28 ottobre 2023 ed è tornato in campo il 28 agosto 2024 con il Newcastle. Da qui si riparte, a patto di ottenere una ammissione di responsabilità. Altrimenti, niente sconto. Per Fagioli e Tonali il processo sportivo è chiuso: potrebbe essere riaperto solo in presenza di fatti nuovi.

Perché Zaniolo non è stato squalificato

Un caso a parte è quello di Nicolò Zaniolo: nel 2023 gli furono notificati atti d’indagine insieme a Sandro Tonali mentre i due erano in ritiro con la Nazionale a Coverciano. Zaniolo però ha sempre sostenuto di non aver scommesso su partite di calcio: dimostrata questa tesi, la Procura Figc non ha riscontrato profili perseguibili. Ma il caso scommesse rischia di travolgere la Nazionale, a un anno dal Mondiale: da Bellanova a Ricci sono tanti i giocatori nel giro di Spalletti.

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