Che notte, questa notte. Roba vintage datata era dell’arrivo nelle tasche italiane dell’euro l’ultima volta che il Dall’Ara aveva festeggiato una vittoria sul Milan. Son valsi la pena ventitré anni d’attesa per tre punti che oggi valgono ancora l’eurozona: tanta strada da percorrere prima di andare ancora oltre al confine, ma ora che i conti delle partite giocate son pari per tutte, il Bologna è sesto. Posto che comunque vada basterebbe per l’Europa, presa per una notte con una prestazione da Champions dei rossoblù che surclassano il Milan su ogni aspetto: gioco, intensità, voglia di prendersi i tre punti di questo primo spareggio di un lungo finale di stagione. Bologna grande con le grandi, stavolta più grande delle grandi, ribaltando un Milan trovatosi un po’ per caso avanti a fine primo tempo ma sembrato piccolo piccolo in una ripresa giocata dai rossoblù con la ferocia delle finali. E, a proposito, una potrebbero giocarla dopo la doppia sfida di Coppa Italia contro l’Empoli che partirà l’1 aprile dal Castellani.
La vince il Bologna, la vince anche Italiano con le sue scelte, inclusi i 90’ in panchina di Orsolini che tanti han sorpreso quanto la decisione di mettere Cambiaghi e non lui per il finale quando Dominguez dopo aver vinto il derby dei giovani di lingua spagnola con Jimenez non ne aveva più. È proprio Cambiaghi a mettere l’ultimo e decisivo dribbling sull’iberico per regalare a Ndoye la palla del sesto gol in campionato, azzardiamo sin qui il più importante della carriera dello svizzero. Che il Milan non sia sereno lo si vede sin dall’inizio dai vari capitomboli, litigi, spintoni, con cui cerca di inasprire la gara e metter in difficoltà Mariani, che si trova tra le mani una miccia che potrebbe innescarsi da un momento all’altro ed è bravo a gestire senza cadere in tranelli.
Scelte sbagliabili ce ne sarebbero state, partendo dal gol di Castro giustamente convalidato, in quelle che contano non si lascia trarre in inganno. Eppure il rischio della beffa era serpeggiato a fine di un primo tempo in cui solo una serie di imprecisioni nell’ultima scelta avevano impedito al Bologna di concretizzare per poi trovarsi a rincorrere il gol di Leao. Ma dagli spogliatoi i rossoblù escono con il fuoco e la riprendono subito, con un Milan che a quel punto si trova stordito, più preoccupato di non prenderle provandoci in contropiede che reimpostare un gioco e una partita. In una gara in cui ogni dettaglio può fare la differenza, il palo di Casale, che avrà pure perso il contrasto aereo su Gimenez sullo 0-1 ma per il resto fa lavoro egregio, sembra dire che no, la sorte non premierà i rossoblù. E invece arriva la zampata di Ndoye che vale lo stacco al Milan, il sorpasso alla Fiorentina, ad oggi l’Europa. Aprendo una lunga notte di festa.
Quella delle vecchie polemiche, invece, s’era chiusa nel pomeriggio con la donazione di metà dell’incasso alla raccolta fondi della Città Metropolitana per sostenere le famiglie colpite dall’alluvione del 19 ottobre.
Bologna-Milan 2-1
Bologna (4-3-3): Skorupski – De Silvestri (39’st Calabria), Casale, Beukema, Miranda – Ferguson (27’st Pobega), Freuler, Fabbian (27’st Odgaard) – Ndoye, Castro (34’st Dallinga), Dominguez (35’st Cambiaghi). All. Italiano.
Milan (4-2-3-1): Maignan – Jimenez (39’st Abraham), Thiaw, Pavlovic, Theo Hernandez – Fofana, Reijnders – Musah, Joao Felix (16’st Pulisic), Leao – Gimenez (31’st Jovic). All. Conceiçao.
Arbitro: Mariani di Aprilia.
Reti: 43’pt Leao, 3’st Castro, 37’st NdoyeNote: ammoniti Theo Hernandez, Casale, Thiaw. Spettatori 31784