BOLOGNA- Sembrava una giornataccia, un’altra, del Bologna e ancor più di Riccardo Orsolini. Ma i campioni sono fatti così: Orso ne azzecca pochine per 90 minuti, ma nel recupero prende una traversa e al 99’ piazza in porta da leader e fuoriclasse vero, di tempra e freddezza, il pallone che pesava una tonnellata sul dischetto del rigore. Così il Bologna ribalta 2-1 il verdetto (dopo il pareggio al 73’ di Castro, il miglior rossoblù) e vince la seconda partita -sempre firmata da Orsolini… – nel suo dolce e caro Dall’Ara che moltiplica energie e sicurezze a una squadra ancora in difficoltà nel gioco e alla ricerca di se stessa. Se comunque cercando cercando trova 6 punti in 4 partite non è poi così male. La paura di perdere è durata dieci minuti, dalla rete di Ellertsson alla prodezza di Castro in volée dell’1-1. Nel finale il Bologna si è meritato il successo per averci creduto fino in fondo e lo ha trovato grazie al Var che ha pescato, giustamente, un tocco del braccio di Carboni in mischia. Vittoria d’oro in vista del debutto europeo al Villa Park, dove oltre a questo cuore serviranno anche più geometria, fantasia e attenzione.
La formazione di partenza del Bologna pareva uscita da un referendum in curva: dentro tutti i fantasisti e in difesa spazio all’amato sindaco e ai due nuovi centrali europei. Ecco magari Moro per Ferguson no, quello non sarebbe stato votato.
Si parte con un intenso minuto di silenzio per il povero sciatore Matteo Franzoso, genovese e genoano, applaudito da tutto il Dall’Ara. Neanche due minuti e l’arbitro annulla correttamente l’1-0 di Castro in fuorigioco sul cross sotto porta di Bernardeschi. Sbaglia invece ad ammonire quest’ultimo all’8’ per un’entrata in pressing su Vasquez. Benji sulla sinistra è tarantolato ma nella frenesia finisce anche per fare rigore sul compagno Miranda, che sgambettato da dietro giustamente protesta senza sapere che è stato l’argentino, nell’incrociarsi, ad averlo toccato. Momento grottesco. Il primo tiro in porta della partita, statisticamente, comunque è al 18’ una girata facile rasoterra di Vasquez poi è Skorupski al 35’ a salvare lo 0-0 con una grande parata di istinto sulla botta vicina e sporca di Martin. La reazione del Bologna è un sinistro alto di Heggem su cross di Bernardeschi al 39’ e due tiretti di Orsolini, uno smorzato e uno strozzato fuori. Tre ammonizioni al Genoa sono l’unico frutto della pressione bolognese.
Brividoni in avvio ripresa con Skorupski che fa un’altra parata mostruosa su Colombo a tu per tu (ma c’era fuorigioco) ed esce di testa fuori area su Ellertsson. Ma la sveglia non suona abbastanza forte. Orsolini conferma la luna storta sballando addirittura in fallo laterale un sinistro che rovina il contropiede più goloso della partita su lancio di Vitik.
Il colpo di testa fuori di Vitinha al 63’ è solo l’annuncio del vantaggio ospite firmato pochi istanti dopo da Ellertsson liberato sul filo del fuorigioco da Malinovskyi che buca la coppia Heggem-Miranda: sventola destra sul primo palo in solitudine.
Finalmente il portiere genoano Leali deve fare la prima parata degna alzando una zuccata di Castro al 67’ su cross di Zortea ed è l’argentino a trovare poco dopo il pareggio con un tocco di destrezza in anticipo, da bomber autentico, sul traversone basso e teso di Cambiaghi al 73’. Al 90’ su cross di Ferguson Orsolini centra la traversa a portiere battuto e al 94’ l’episodio del rigore concesso dopo cinque minuti di analisi video e l’annuncio stentoreo dell’arbitro, per la prima volta su questi schermi.