ROMA — Arrivano segnali incoraggianti per Edoardo Bove. Il centrocampista ha completato una nuova serie di accertamenti medici, tutti con esito negativo, che aprono alla possibilità di un ritorno in campo. Non nel nostro campionato, però: la Roma – che dal 1º luglio tornerà ad averlo a tutti gli effetti sotto contratto, dopo il prestito secco alla Fiorentina – lavorerà insieme al calciatore per trovare una nuova sistemazione all’estero, dove le normative consentono, a differenza del nostro Paese, di scendere in campo anche in presenza di un defibrillatore sottocutaneo. Per tornare a giocare in Italia Bove dovrebbe decidere di rimuoverlo, ma al momento resta un’opzione non presa in considerazione dal calciatore e dal suo staff.
Bove, il malore durante Fiorentina-Inter
Il calvario di Bove era iniziato il 1º dicembre 2024, durante Fiorentina-Inter: al 14º minuto di gioco il calciatore fu colpito da un arresto cardiaco in campo. Trasportato d’urgenza all’ospedale di Careggi, venne ricoverato in terapia intensiva e dimesso due settimane dopo, il 14 dicembre, dopo essere stato sottoposto a un intervento per l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo. Da allora è rimasto ai margini dell’attività sportiva, seguendo un percorso di recupero medico. Gli ultimi esami – svolti tra Roma e Firenze – hanno confermato il buon esito della riabilitazione, ma la presenza del defibrillatore pone limiti oggettivi alla sua eleggibilità agonistica in Italia.