Questo sito contribuisce alla audience di
 

Bremer, la notizia più bella per Tudor: dopo un anno di stop per infortunio si è ripreso la Juve

Nell’esordio vittorioso in campionato contro il Parma, spicca la prestazione del difensore brasiliano. “Ho lavorato tanto, sia per tornare al meglio che per adattarmi al gioco che cambia”

TORINO — In questi undici mesi di assenza dopo l’infortunio al ginocchio di Lipsia, Gleison Bremer si è dovuto adattare al cambiamento modificando, almeno momentaneamente, il suo stile di gioco. La prima prestazione della stagione gli ha dato ragione: «Ho lavorato tanto, sono più attento, devo prevedere prima l’azione, capire prima dove va la palla – ha raccontato dopo il 2-0 rifilato dalla Juventus al Parma –. Non sono ancora al cento per cento, ma sto lavorando con il match analyst per studiare di più il gioco».

Bremer, un difensore in costante evoluzione

Anche se vedendolo giocare in campo si può pensare che la sua dote principale, oltre alla buona tecnica di base, sia la forza fisica, si sbaglia di grosso. Il segreto di Bremer è nella sua testa, che gli ha permesso di essere ogni anno migliore di quello precedente. È stato così al Torino, quando per migliorare si sottoponeva a sedute individuali o ad allenamenti di boxe, non è cambiato nulla alla Juve, in cui è diventato una colonna insostituibile. L’anno scorso, quando è crollato lui, si è sbriciolata la squadra. Contro il Parma ha sfiorato il gol di testa, anche se il salvataggio su Pellegrino in avvio di ripresa è valso anche più di una rete: «È il mio mestiere, mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto e sono felice di aver dato una mano. La partita è stata bella, intensa, e vincere la rende ancora più speciale».

Bremer, la fine di un incubo

Dopo 326 giorni, quindi, Bremer ha finalmente messo alle spalle undici mesi pesanti, di incognite e incertezze, di lavoro duro per tornare quello di una volta. Servirà ancora tempo, oggi il suo fisico ha bisogno di riposo e di tempi più dilatati rispetto ai compagni: «Abbiamo fatto un bel percorso, era previsto che facessi 90?. Devo prendere due giorni di recupero perché è stata una partita intensa». Il duello con Pellegrino, un attaccante decisamente tignoso, è stato il modo migliore per tornare a essere se stesso: Bremer l’ha controllato disinnescando anche l’unica occasione da gol capitata sui piedi dell’argentino, riuscendo anche a dare il suo contributo in costruzione, come dimostrano i 44 passaggi, di cui 15 in avanti. C’è stato anche un attimo di paura, quando si è accasciato dopo un contatto fortuito proprio con Pellegrino, ma si è trattato solo di un colpo alla testa e non di un problema al ginocchio. Un brivido durato poco a differenza del turbante applicato dallo staff medico bianconero, rimasto sulla testa del brasiliano fino al fischio finale.

L’ambizione di Bremer, tra Juve e Brasile

Oggi Bremer si gode la bella prestazione ma pensa già a domani, agli obiettivi della Juventus e alla maglia del Brasile visto che tra poche ore Ancelotti diramerà le convocazioni per la Seleção: «Non ho ancora parlato con Ancelotti, domani (oggi, ndr) ci saranno i convocati e vedremo se mi chiameranno». Ci sarà tempo per convincere il ct italiano, continuando a fornire prestazioni di alto livello con la Juventus: «Da 5 anni non vince uno scudetto, siamo una squadra giovane, io sono tra i più vecchi. Dobbiamo pensare di partita in partita, il campionato è ancora lungo e dobbiamo stare lì. Tudor ha vissuto e giocato alla Juve, conosce il suo Dna, sa che qui c’è pressione. Lui ti dà la strada, dobbiamo abbassare la testa e lavorare. Poi vedremo a fine stagione dove arriveremo».

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Juventus al lavoro per la cessione di Tiago Djalò al Besiktas

Lun Ago 25 , 2025
Juventus al lavoro per la cessione di Tiago Djalò al Besiktas

Da leggere