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Brentford, Frank: “Eriksen? Spero che rimanga con noi”

Il Manchester United e il Tottenham sono entrambi interessati a Christian Eriksen, ma Thomas Frank spera rimanga al Brentford.

Thomas Frank spera che Christian Eriksen scelga di rimanere al Brentford, con una decisione che potrebbe arrivare dal centrocampista entro due settimane, in mezzo a continui voci che lo vorrebbero con il Manchester United.

Eriksen ha avuto un arresto cardiaco mentre giocava con la Danimarca contro la Finlandia a Euro 2020 lo scorso luglio ed è stato riportato in vita sul campo.

Il 30enne non ha potuto giocare con l’Inter in Serie A per motivi medici, in quanto l’Italia impedisce ai giocatori di gareggiare dopo l’installazione di un cardioverter-defibrillatore.

A gennaio il Brentford ha offerto al centrocampista un contratto di sei mesi e il danese si è rivelato all’altezza della situazione, segnando una volta e realizzando quattro assist in 11 partite di Premier League aiutando i Bees a raggiungere la salvezza

Eriksen ha anche creato 30 occasioni dal suo debutto al Brentford a febbraio, mentre solo Martin Odegaard (38) e Kevin De Bruyne (42) hanno creato più occasioni in Premier League nello stesso periodo.

Il futuro della stella danese, che secondo quanto riferito è un obiettivo dello United di Erik ten Hag e dell’ex club Tottenham, rimane incerto, con Eriksen che ha ammesso di voler giocare di nuovo in Champions League.

L’allenatore Frank ritiene però che il Brentford potrebbe convincere Eriksen a restare, dopo avergli offerto la sua prima opportunità di tornare a giocare a calcio.

“Non lo so, onestamente – so che abbiamo ancora una possibilità. Spero che decida nelle prossime due settimane, perché ora è in vacanza”, ha detto Frank al quotidiano spagnolo AS. “L’accordo è che mi chiami e mi dica cosa vuole fare. Non ha ancora deciso”.

Frank ha anche ricordato come una telefonata con il figlio lo abbia convinto a tentare di ingaggiare Eriksen.

“La storia bella è che ho allenato Eriksen nelle giovanili in Danimarca”, ha aggiunto. “Lo conoscevo, avevo un buon rapporto con lui e a ottobre mio figlio mi ha chiamato: ‘Papà, perché non contatti Christian? Deve tornare a giocare a calcio’. Gli ho detto che probabilmente aveva ragione, ma poi mi sono allontanato un po’ dall’argomento perché non c’era alcun segno che Eriksen volesse tornare a giocare. C’erano solo piccoli segnali della sua intenzione, ma poi aveva già reso pubblico che voleva giocare. Poi mio figlio mi ha chiamato di nuovo e mi ha detto: ‘Papà, ora devi davvero parlargli’, e io gli ho detto che aveva ragione”. 

Ho chiamato Christian a dicembre, abbiamo parlato un po’ della vita e gli ho chiesto se stesse pensando di tornare a giocare a calcio al Brentford e lui mi ha risposto: ‘La cosa divertente è che ho pensato anche a te, potremmo fare qualcosa’. “Eriksen voleva un inizio sicuro con un allenatore affidabile, in Premier League, a Londra… era un’ottima soluzione. Non ho mai dubitato che sarebbe tornato a un buon livello perché sapevo che si stava sottoponendo a tutti i tipi di test e che sarebbe stato bene. Era convinto di giocare bene e ora spero di poterlo tenere”.

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