Un rapporto autentico. Bruno Giordano ha raccontato il suo feeling con Diego Armando Maradona nel corso del podcast ‘More Touchy Show’. L’attaccante, romano di Trastevere, ha rivelato un aneddoto molto divertente: “Ricordo che non avevo l’auto perché dovevo fare il tagliando e Diego mi prestò la sua Ferrari. Parcheggiai all’esterno di un bar di via Petrarca per prendere il caffè. In pochi minuti si fece una fila impressionante di auto all’esterno. Pensavano tutti che fosse Diego. Gliela riportai immediatamente”. In realtà, ricorda Giordano, era Maradona a invidiare lui: “Io potevo uscire a prendere un gelato in famiglia, lui purtroppo no, non gli sarebbe stato possibile”.
L’argentino è stato anche l’artefice del passaggio di Giordano a Napoli nel 1985: “Mi voleva già due anni prima, quando era al Barcellona. Noi ci siamo conosciuti nel 1979 in occasione di una sfida tra Italia e Argentina. Mi chiamò Italo Allodi e non ho mai avuto dubbi. Ho vinto lo storico primo scudetto della storia azzurra e l’ho dedicato a mia madre che era scomparsa qualche mese prima. Tra l’altro la data è quella del 10 maggio 1987, il giorno della festa della mamma. Si è chiuso un cerchio”.
“Probabilmente avrei chiuso a Napoli la mia carriera – osserva ancora Giordano -, ma ho avuto problemi con Luciano Moggi. Se fosse rimasto Italo Allodi avremmo vinto pure il campionato successivo. Il tridente Maradona-Giordano-Careca è stato incredibile. Onestamente non so se il più forte della storia, ma con Diego si partiva sempre avanti. Roma o Napoli? E’ bello essere nella storia sia della Lazio che del Napoli. Per me è motivo di grande orgoglio”.