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Buffon: “Tifare contro l’Inter in finale di Champions è da piccoli uomini”

Il capo delegazione della Nazionale ed ex capitano della Juventus: “Visto ciò che rappresento, se vince un’italiana va molto bene”

SOLOMEO (PERUGIA) – Donnarumma, portiere del Psg e dell’Italia, o l’Inter? Gigi Buffon, capo delegazione della Nazionale ed ex capitano della Juventus, sa sicuramente con chi non stare «Non sopporto il tifo contro le nostre squadre, è da piccoli uomini. Mi dava fastidio anche quando giocavo. Per il ruolo che ricopro, a maggior ragione, mi va più che bene che a festeggiare sia un club italiano». Il suo erede in azzurro, comunque vada sabato sera a Monaco di Baviera, raggiungerà il ritiro di Coverciano insieme agli interisti Acerbi, Bastoni, Dimarco, Barella e Frattesi.

Nazionale, appuntamento in Norvegia

Il 6 giugno, in Norvegia, gli uomini del ct Spalletti giocheranno la prima partita di qualificazione al Mondiale del 2026 (il 9 a Reggio Emilia Italia-Moldavia). Da cancellare ci sono le ultime due edizioni mancate e l’Europeo sciagurato della scorsa estate. «Dopo la delusione – spiega Buffon a Solomeo, il borgo di Brunello Cucinelli dove sono stati presentati ieri i cento candidati all’European Golden Boy, premio vinto dodici mesi fa da Lamine Yamal – siamo ripartiti giocando partite di spessore tra amichevoli e Nations League. In questi mesi abbiamo capito tutti dove mettere le mani per trasformare questa squadra, che per me resta sempre una delle più forti». La scuola italiana di portieri continua a produrre talenti: oltre a Donnarumma, Vicario che ha vinto l’Europa League con il Tottenham (infortunato, al suo posto Carnesecchi), il campione d’Italia Meret e Di Gregorio. «Dispiace perché tutti meriterebbero di giocare in Nazionale, ma Gigio è il padre di tutti per l’esperienza accumulata e per la stagione eccezionale che sta facendo. Sì, è il più forte del mondo in questo momento».

Solo due italiani nella lista dei 100 migliori Under 21

Nella lista dei cento U21 candidati al premio di Tuttosport solo due italiani, Comuzzo della Fiorentina e Leoni del Parma. «Dobbiamo far innamorare i bambini del pallone, io da bambino mi sono avvicinato al calcio perché affascinato dalla figura di Trapattoni. Oggi tutti i più piccoli vogliono giocare a tennis, sognano tutti di diventare il nuovo Sinner perché è un esempio da seguire. Servono attaccanti come Vieri o difensori come Cannavaro capaci di regalare emozioni e trionfi». E tecnici capaci diascoltare, non solo di dare indicazioni. «Gli allenatori più giovani, carichi di entusiasmo – ha proseguito il capo della delegazione azzurra – dovrebbero parlare con Ranieri (presente a sorpresa in sala, ndr). Dal punto di vista dell’empatia, della tattica e della furbizia può insegnare tanto. Anche l’approccio che ha, sempre gentile, è un esempio da seguire».

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