Questo sito contribuisce alla audience di
 

Il battesimo di Motta, alla Juve comincia un altro anno zero

Il tecnico bianconero si presenta e annuncia: “Qui sono tutti forti. Impariamo la duttilità”

TORINO — Vestito come Allegri (completo nero, camicia bianca, cravatta nera) e investito come Sarri e Pirlo (il giuoco, il giuoco!), monsù Thiago Motta è uno che non sorride mai. Nel suo primo discorso del re non ha balbettato, è stato piuttosto freddo e abbastanza ovvio. Ma qualcosa, tra le pieghe e le piaghe, ha detto. «Può cominciare un ciclo interessante». «Qui sono tutti forti». «Con me bisogna saper fare tutto». «Non è un calcio di fenomeni, dev’essere un calcio di duttili».

L’ennesimo anno zero bianconero dovrà fare in modo che il suddetto zero non sia il bilancio sportivo di fine stagione. «Non cambierei il mio posto con nessuno», ha giurato Thiago a milioni di tifosi. E li ha invitati a non pensare alle glorie di ieri: «Il passato si guarda ma non ci si pensa».

Teso, forse perché emozionato e consapevole che questa panchina è una graticola. Già bisogna interpretare il signor mister della Juve. L’intera sua squadra, del resto, è un enigma destinato ai solutori più che abili. Chiesa? «Qui abbiamo solo giocatori forti». Vlahovic? «Forte, ma il talento ha sempre bisogno della spirito di squadra». Yildiz? «Un ragazzo fantastico, può coprire qualunque ruolo». Dei tre suddetti, di cui uno, Chiesa, partente, Thiago Motta sembra esaltare soprattutto il più piccino. Ma anche per Douglas Luiz, altro nuovo che avanza, l’allenatore ha parole importanti: «Grande giocatore, nazionale brasiliano, partecipa, costruisce, copre e fa gol». Pure Rabiot era più o meno così. «Un amico, gli auguro di essere felice nella sua prossima squadra». Molti partono, molti arrivano, il francese era svincolato, a occhio mancherà non poco; ma troppo poco, a lui, dev’essere parsa l’offerta per il rinnovo. Ha deciso la sua mamma, e si sa che le mamme non sbagliano mai.

Il mercato è apertissimo («Cerchiamo un giocatore per ruolo», ha detto Giuntoli), e i tifosi si attendono sempre qualche “giuntolata” napoletana. L’ultimo arrivato è un esterno colombiano, Juan Cabal, da sistemare a sinistra anche se nella nuova Juve i punti cardinali saranno una bussola assai ballerina. Tutto appare appena nato: il portiere Di Gregorio, metà difesa, quasi tutto il centrocampo, mezzo attacco o forse più. La chimera del gioco moderno, offensivo, liquido, europeo e vincente è la stessa che, in teoria, doveva guidare la mano di Sarri e Pirlo, e illuminare il secondo Allegri. Quasi niente di tutto questo. Però la tattica è la religione di Motta: «So che con le mie idee faremo molto bene. Voglio una squadra orgogliosa e felice». A Bologna questo era come vincere, ma alla Juve non può bastare.

La tenaglia resta sempre la stessa: far bene e sostenere i conti. Il bilancio 2024 va verso un rosso di 200 milioni, prezzo da pagare alla mancata Champions League, mentre il fatturato scenderà sotto i 400 milioni per la prima volta dal 2016, un paio d’anni prima che l’arrivo di Cristiano Ronaldo sbriciolasse i conti. L’obiettivo, dopo orgoglio e felicità: tornare in utile nella stagione 2026/27. Questa comincerà il 26 luglio a Norimberga. Non sarà un processo.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Leny Yoro - Man U sign teenage defender

Gio Lug 18 , 2024
The hot property in French football is heading to Old Trafford

Da leggere

P