ISERLOHN — La Nazionale, anche nelle sue versioni più offensivistiche, ha sempre vinto innanzitutto grazie a una solidità difensiva superiore. Fu così al Mondiale 2006, con Buffon in porta, Cannavaro futuro Pallone d’oro, Materazzi decisivo, Nesta intoccabile fino all’infortunio, Barzagli alternativa di lusso, Zambrotta e Grosso terzini formidabili. Ed è stato così, tre anni fa all’Europeo, grazie ai veterani Bonucci e Chiellini al centro del sincronico quartetto completato da Di Lorenzo e Spinazzola, poi da Emerson Palmieri. Oggi l’unico superstite di quella difesa vincente, oltre a Donnarumma erede di Buffon, è Di Lorenzo. Spalletti, che finora ha oscillato tra la linea a 4 e quella a 3, ha lanciato in questo torneo l’inedita coppia centrale Bastoni-Calafiori, aggiungendole poi Darmian nella partita con la Croazia, quando è passato alla difesa a 3. Ora, con Calafiori squalificato per somma di ammonizioni, il duello con la Svizzera porterà a un inevitabile cambio.
Buongiorno: “Ho rivisto le azioni dei grandi difensori”
Se la scelta tattica dovesse ancora cadere sulla linea a 3, con Bastoni spostato sul centro-sinistra e Darmian verosimilmente sul centro-destra, si profila per il ruolo di centrale e regista del reparto il ballottaggio tra Mancini e Buongiorno. Il quale è perfettamente consapevole della sfida di questa difesa nuova di zecca: dimostrarsi all’altezza di una tradizione gloriosa quanto ingombrante: “La tradizione la conosciamo e cerchiano di prenderne spunto, Ci è capitato di rivedere le azioni dei nostri grandi predecessori. Cerchiamo di dare il massimo per essere al loro livello”.
Buongiorno: “Sono pronto alla sfida”
La sfida, nel caso specifico, è anche personale: “Tutti noi sappiamo che non sarà facile e abbiamo iniziato a guardare i video della Svizzera. L’obiettivo, inutile nasconderlo, è di arrivare in fondo a questo torneo. Io vivo con entusiasmo questo momento. Dall’inizio del ritiro, in ogni allenamento, si cerca di mettere in difficoltà il mister. E se dovesse essere il mio momento, sarei prontissimo”.
Buongiorno: “Due volte grazie a Zaccagni”
La consapevolezza di tutta la squadra è che, senza il gol di Zaccagni sul filo del fischio finale della partita con la Croazia, l’Italia sarebbe tornata a casa senza potere essere ripescata tra le migliori quattro terze: “Avevamo subito ringraziato Zaccagni dopo la partita di Lipsia e lo abbiamo fatto una seconda volta quando abbiamo capito che senza il suo gol saremmo stati eliminati. Eravamo molto felici dopo la partita e lo siamo ancora di più adesso”.
Buongiorno: “Prendiamo esempio da Calafiori”
Il difensore del Torino si sente ancora un apprendista del gioco di Spalletti: “Cerco di migliorare giorno per giorno e di colmare le mie lacune. Penso di avere dimostrato che la fase difensiva è il mio punto forte. Con Spalletti e prima al Torino ho lavorato e lavoro sulla fase di possesso. Qualsiasi cosa è migliorabile”. L’importante, conclude, è sfruttare l’occasione, come ha fatto Calafiori: “Indipendentemente dal modulo, dalla difesa a tre o a quattro che viene scelta in funzione dell’obiettivo di mettere in difficoltà gli avversari, l’essenziale è fare come ha fatto Calafiori. Lui mi aveva già impressionato al Bologna. Qui in Germania ci ha confermato che per ognuno di noi conta farsi trovare pronto al momento giusto”.
Buongiorno: “Penso ai sacrifici col Torino”
La carriera di Buongiorno in Nazionale è iniziata soltanto un anno fa, con l’esordio nella finale di Nations League con l’Olanda: “Essere stato convocato per l’Europeo è diventata subito un’emozione grandissima. Ho pensato a tutto il mio percorso dai ragazzini del Toro, a tutti i sacrifici che ho fatto, alla mia famiglia: sono contento di rappresentare Torino”.
Buongiorno: “Nessuno sottovaluta la Svizzera”
L’errore di sottovalutare la Svizzera, che perse tre anni fa vistosamente all’Europeo ma poi ha di fatto sbarrato agli azzurri la strada del Mondiale con due pareggi, non verrà commesso: “Non corriamo questo rischio: sappiamo che è una squadra con giocatori mobili e veloci”.
Buongiorno: “Qui arbitraggi giusti”
Non esiste nemmeno il rischio di un arbitraggio mediocre, spiega Buongiorno: “In generale ho visto finora arbitraggi giusti: Spalletti ci dice che non dobbiamo protestare in maniera plateale, ma accettare le decisioni, è difficile che un arbitro le cambi”.
Buongiorno: “Tabellone favorevole”
Gli azzurri, nel ritiro di Iserlohn, hanno capito che l’occasione di andare molto avanti è imperdibile: “La nostra parte del tabellone è più semplice dell’altra, ma in realtà nessuna partita lo è. Le difficoltà delle favorite ci fanno capire che le insidie sono dovunque. Noi possiamo solo garantire il massimo impegno e seguire Spalletti, che ha grande voglia di farci capire le sue idee di gioco ed è attentissimo a ogni istante dell’allenamento: in particolare al pressing, a come farlo e a come uscirne. Io mi ritrovo nei suoi insegnamenti. Ti permette di migliorare. Mi ha stupito come riesca a farti crescere anche individualmente, non solo collettivamente”.