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Cabrini: “Vi spiego come le azzurre possono battere l’Inghilterra”

L’eroe di Spagna 1982 ed ex ct dell’Italia donne: “Bisogna attaccarle e giocare a viso aperto. Chi la decide? Giugliano. I ricordi? Anche con me facemmo un bell’Europeo”

Antonio Cabrini ci crede. L’Italia che sfida l’Inghilterra campione in carica per un posto in finale negli Europei femminili non parte battuta: “Dobbiamo giocare alla pari con loro, ribattendo colpo su colpo. Chiudersi in difesa non è la soluzione. Bisogna attaccarle e provare a metterle in difficoltà. Con coraggio, a viso aperto”. Nella Nazionale semifinalista c’è anche il suo tocco. Sì, perché Cabrini ha guidato da ct le azzurre tra il 2012 e il 2017, prima dell’arrivo in panchina di Milena Bertolini.

Cabrini, come sono cambiate le azzurre da quando le allenava lei?

“Il calcio femminile è cresciuto tanto. Le ragazze sono diventate professioniste, e hanno modificato l’approccio anche nella gestione del loro fisico. Il lavoro è diverso, grazie all’ingresso di molti club di serie A. Non bisogna fare paragoni con gli uomini, sarebbe sbagliato, ma c’è stato un passo in avanti importante pure come convinzione”.

Cosa la convince di più?

“Il miglioramento fisico, ma c’è ancora molto da fare. Alcune nazionali europee sono arrivate a buonissimi livelli”.

Si aspettava questi risultati per le azzurre in Svizzera?

“Non mi sorprendono. Pure con me in panchina in Svezia nel 2017 abbiamo fatto un buon Europeo (l’Italia si spinse fino ai quarti, perdendo 1-0 contro la Germania, ndr). A livello internazionale la Nazionale può regalare belle prestazioni e ottime soddisfazioni”.

C’è la mano di Soncin in questa squadra?

“Andrea ha tanta esperienza nel calcio, e si è calato bene nella realtà delle donne. Ma è stato aiutato dalle mie ragazze”.

Si riferisce alle veterane di questa Nazionale?

“Girelli, Bonansea, Giuliani e non solo. Le conosco bene, sono stato con loro cinque anni. Quella generazione di calciatrici ha ancora voglia di mettersi in gioco. Il loro esempio aiuta le ragazze più giovani”.

Sarà una di loro a decidere la semifinale di oggi a Ginevra?

“Cristiana e Barbara (Girelli e Bonansea, ndr) sono giocatrici che non sbagliano questo tipo di partite. Ma se devo fare un nome dico Giugliano. Manuela mi ha dato tante soddisfazioni, mi piace un sacco come interpreta il calcio”.

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