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Calcio, gli hacker dei Caraibi hanno affondato i pirati. Weekend nero per il pezzotto

Il collettivo Mutin.ee ha colpito le piattaforme illegali. Interruzioni in serie: “Noi, contro i gangster della rete”

ROMA — Non è stato un grande weekend, per i ladri del pallone. Chi in Italia prova a seguire il campionato italiano attraverso app illegali o col mitico pezzotto, probabilmente avrà riscontrato problemi. Lo schermo che si oscura, le immagini che si bloccano per qualche secondo sempre più spesso, molti potrebbero non essere riusciti a vedere proprio nulla.

Pezzotto sotto attacco

Nelle acque in cui navigano i pirati del pezzotto, sono arrivati altri pirati. Pirati “buoni”, che sporcano il loro segnale rendendo inservibile o quasi la visione illegale delle partite di calcio del campionato italiano. Per chi guarda da casa, sembra quasi che il segnale non vada, che salti la connessione. Ma nonostante le rassicurazioni del call center (sì, avete capito bene: molte volte il pezzotto illegale ha anche servizi di call center) il segnale non migliorerà. Perché quell’interferenza è frutto del lavoro di un gruppo.

Trecentomila utenti al buio

Da un ufficio nei Caraibi, il collettivo Mutin.ee ha una missione: “difendere la tua organizzazione dai gangster digitali”. Perché lo fanno? Facile immaginare che un lavoro del genere abbia un elevato valore commerciale. Però il sistema funziona, diventando un’appendice di Piracy Shield — lo scudo di Stato contro il furto delle immagini tv di calcio e film — di cui è quasi un complemento. Solo nell’ultimo weekend — quando la loro attività si è concentrata sul campionato italiano — almeno 300 mila utenti sono rimasti al buio. O, nei migliori dei casi, hanno avuto a che fare con interruzioni continue: «In media, dieci secondi per ogni minuto», spiega uno di loro.

Gli hacker dei Caraibi contro i pirati

I white hacker dei Caraibi — gli hacker legali — sono l’ultima arma contro i pirati del pezzotto. Da una parte la battaglia contro la pirateria la combattono polizia postale. Guardia di finanza e AgCom, con il sistema del Piracy Shield che funziona grazie alle segnalazioni di Dazn e Sky e all’intervento di AgCom. E continua a funzionare: in pochi mesi ha bloccato 18.000 pay-tv illegittime. Ma a volte le attività previste dalle leggi dello Stato sbattono contro gli scudi di cui sempre più spesso si dotano i pirati (leggi Vpn, grazie alla complicità, o anche solo al silenzio, di grandi società internazionali, che fanno profitti in modo legale, ma anche grazie a strutture illegali). E qui interviene chi può muoversi in acque diverse: le stesse frequentate dai pirati, Stoppandoli o segnalandoli a chi può chiederne l’oscuramento a Piracy Shield.

Il calcio illegale su Telegram

Insomma è una doppia morsa contro i consumatori illegali di calcio. E da qualche giorno tra loro si riscontra una certa agitazione. Perché oltre ai siti internet che trasmettono gratuitamente, rubandole, le partite di Serie A, stanno cadendo anche i famosi “pezzotti” a pagamento, sia quelli fisici, sia quelli via app. E tanti sono stati sporcati. Sui canali Telegram che vendono il pezzotto però si ostenta sicurezza, si racconta che lo scudo contro la pirateria non funziona, che il pezzotto è sicuro al cento per cento. L’ultimo weekend ha dimostrato il contrario.

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