Dani Olmo contro Jude Bellingham. La finale di Berlino di Euro 2024 si è giocata anche sul piano del fosforo e della fantasia. E ha ricordato al calcio europeo una lezione antica e modernissima: l’importanza dei 10, da non intendersi in senso strettamente numerico, visto che oggi la scelta delle cifre sulle maglie risponde più al capriccio che alla logica. Dieci è un ruolo, un modo di pensare il pallone e un tassello fondamentale nel 4-2-3-1, modulo che ancora prevede il fantasista dietro le punte. Il Dieci – o la sua affannosa ricerca – è anche il principale motore di questo calciomercato, in tutto il continente.
Olmo destinato a lasciare Lipsia
Se Bellingham è intoccabile a Madrid, anche dopo l’arrivo di Mbappé, Olmo sembra destinato a lasciare Lipsia. La clausola da 60 milioni è scaduta il 20 luglio, ma il club è disposto ad aiutarlo, se vorrà andarsene. E sono tanti i club che lavorano per portarsi a casa uno dei protagonisti della vittoria spagnola in Germania. Il Barcellona, anzitutto, che vorrebbe ricreare in Catalogna il trio delle meraviglie di De la Fuente: Yamal è già blaugrana, e sono avviate le manovre per portare al Camp Nou anche Nico Williams, oggi all’Athletic Bilbao. Sulle tracce di Olmo si sono messi un paio di grandi club inglesi. Non il Manchester United, che si tiene stretto Bruno Fernandes, altro 10 purissimo e attuale. In fila per il ragazzo di Terrassa c’è il Bayern Monaco, che come alternativa valuta Xavi Simons, trequartista dell’Olanda di cui il Psg vuole disfarsi.
La Lazio su Bellingham, ma è il fratello
Qualcosa, anzi più di qualcosa, si muove pure da noi. Praticamente tutti i tecnici di di Serie A fedeli al 4-2-3-1 sono in cerca dell’uomo giusto da piazzare dietro all’unica punta. Fagioli, che è nella Juve e ci resterà, sarebbe un buon modello. Ma Motta vuole Koopmeiners, che ha il solo difetto di costare 60 milioni. La Lazio deve sostituire Luis Alberto, 10 classico che più classico non si può. Come supplente sta giocando Guendouzi, ma il titolare da mettere in cattedra ancora si cerca. Un’opzione potrebbe essere Jobe Bellingham, classe 2005, fratello di Jude. Buone alternative Eduard Spertsyan, armeno ventiquattrenne del Krasnodar, e Bilal El Khannouss, marocchino con cittadinanza belga del Genk. Si potrebbe infine adattare Castrovilli, già preso. Alla Fiorentina giocava da 10 ma l’intenzione a Formello è usarlo come interno di centrocampo.
Con il Parma arriva in A il 10 Bernabé
De Rossi alla Roma sta facendo prove di 4-2-3-1 e per questo insegue Soulé, mancino puro, da affiancare o alternare a Baldanzi e Dybala. Al Milan, Fonseca per ora è ripartito da Loftus-Cheek, trequartista muscolare, ma l’obiettivo è Samardzic, in un’interpretazione più consona e didascalica del ruolo. L’Udinese chiede 22,5 milioni, si lavora per trovare la quadra. Con il Parma, arriva in A un altro 10 interessante, Bernabé. Anche il Lecce gioca con il 4-2-3-1 come modulo base.
Lo Celso offerto all’Italia
Un nome alla portata dei top club di Serie A è Giovanni Lo Celso, legato fino al 30 giugno 2025 al Tottenham e protagonista della finale di Copa America: suo l’assist per Lautaro nei tempi supplementari della finale con la Colombia. Per il cartellino, il club londinese chiede una decina di milioni. È stato offerto alla Lazio, che non si è però detta interessata. Potrebbe vestire un’altra maglia italiana. Non quelle dell’Inter e del Napoli, dove spazio per i numeri 10 non ce n’è. Inzaghi e Conte la fantasia la chiedono alle mezzali.
