Suo padre di nome fa Paolo, suo zio si chiama Fabio ed ha vinto, tra le altre cose, un Mondiale ed un Pallone d’oro, lui ha solo 18 anni e si chiama Adrian di nome, Cannavaro di cognome.
Il difensore classe 2004 in forza al Sassuolo si è goduto una serata speciale, quella che lo ha visto per la prima volta varcare il cancello della serie A.
Mister Dionisi lo ha infatti convocato per la sfida con il Torino concedendogli la prima panchina della sua carriera.
Maglia numero 55 sulle spalle, serietà e determinazione, un trofeo “importante” già sollevato al cielo, ovvero la coppa under 18 al Viareggio Cup conquistata un anno e mezzo fa, e tutta la stima dell’attuale tecnico che anche nel post partita parla bene di lui, complimentandosi per la chiamata in prima squadra “che si è assolutamente meritato”.
Ma la fiducia arriva anche dal ds Carnevali, già certo di avere un nuovo talento giovane in società.Si dice che difensa come lo zio e che abbia anche il vizio del gol.
Al di là delle considerazioni ci sono ancora un paio di appunti: Adrian nel Sassuolo ci è cresciuto, Reggio Emilia è la sua casa da quando aveva 10 anni, nel 2014, infatti, suo padre arrivò in questa terra dopo Napoli e si innamorò del progetto ma non solo. Quello stesso anno il presidente Squinzi aveva inserito un premio in caso di qualificazione all’Europa League, Cannavaro ai tempi sorrise, pensando che già la salvezza fosse troppo ed invece a fine stagione arrivò l'Europa.
Ora può guardare il campo con ancora più ammirazione in attesa che Adrian inizi a calcare il prato verde e, perché no, a lasciare il segno.
Cannavaro, di padre in figlio: prima panchina in serie A per Adrian
È stato un lunedì speciale per il 18enne figlio e nipote d’arte: la sfida con il Torino valevole per la 28esima giornata gli è valsa la prima panchina ufficiale in campionato. E chissà che presto non arrivi il debutto.