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Caos Serie B, l’ad del Lecco: “Mi stanno ammazzando”

L’Ad del Lecco Paolo Leonardo Di Nunno ad Antenna Sud: “Io non pago per gli errori degli altri, non posso fare mercato ma ho la squadra in ritiro”

Lecco e Reggina stanno attendendo, in queste ore, la sentenza del TAR per conoscere il proprio destino. Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Antenna Sud (come riporta il sito della tv) l'Ad del Lecco Paolo Leonardo Di Nunno ha fatto il punto della situazione: “Sto una merda, non ci sono altre parole, mi stanno ammazzando, mi stanno costruendo la bara. Io non pago per gli errori degli altri. Io il 17, tre giorni prima della finale, ho inviato una PEC a Figc e Lega B scrivendo che non sarebbe stato possibile dopo la finale, in caso di vittoria, avere tutta la documentazione. E ora che faccio? Serie D? Non accetto nessuna alternativa alla Serie B, io ho vinto sul campo, il calcio è sporco, è pieno di corrotti. Mi hanno preso in giro. Prima hanno spostato la finale playoff, il signore del Perugia si è messo a fare il grande, quando è il primo a non avere diritto al ripescaggio perché non era in regola con lo stadio neppure lui. Come fa a essere ripescato in B?".

Prosegue poi Di Nonno: "Il problema campo? Galliani del Monza mi aveva dato l’ok e poi è spariro e ho chiesto ospitalità anche a Cellino del Brescia. A me spetta la B, non ho rubato come Perugia e Brescia, mi assumo le responsabilità di quello che dico e i club di B sono tutti con me, non voglio niente dagli altri ma nessuno deve andarmi contro. Slittamento dei campionati? Non sarebbe giusto, sarebbero penalizzati tutti”.

Conclude poi il dirigente del club lombardo: "Ho il mercato bloccato, nessuno più mi risponde al telefono. Non posso fare mercato ma ho la squadra in ritiro, io ho il certificato che sono in Serie B, ero nel calendario, poi siamo diventati una ‘Y’. Devono farmi fare la squadra, ho bloccato tutte le trattative, sia in entrata che in uscita, è gravissimo. Volete sapere un’altra cosa? Nessuno mi risponde più al telefono, nessuno dei rappresentanti del calcio nazionale, andrò avanti fino alla fine in questa battaglia".

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