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Cardinale: “Milan? Voglio essere un Berlusconi 2.0”

Il proprietario rossonero rivela: “Non voglio vincere una, ma tante volte. E non è vero che non voglio metterci soldi nel progetto”

Dopo un anno di Milan, Gerry Cardinale fa sognare i tifosi rossoneri. Il proprietario di RedBird e quindi anche della società, ha rilasciato un'intervista al settimanale Sette del Corriere della Sera, partendo dai motivi che lo hanno spinto ad acquisire il Diavolo dal fondo Elliott: “Penso da sempre che questo sia uno del 4-5 top club in Europa. Siamo qui grazie a quello che hanno fatto i nostri predecessori, Silvio Berlusconi, Gianni Rivera, Sacchi, Baresi, Maldini…".

Cardinale è entrato poi nei dettagli finanziari dell'operazione: “La realtà è che alla proprietà RedBird fa capo il 100% del Milan: ha messo 600 milioni di capitale e controlla il 100% di quel capitale. Ho ritenuto che la continuità con Elliott fosse una virtù e perciò ho preferito un suo puro finanziamento, senza quote nel capitale, per 550 milioni a un tasso di interesse molto interessante, che pagherò in tre anni. Avrei potuto raccogliere un miliardo cash, avrei potuto coinvolgere banche terze ma ho scelto di farlo con Elliott, perché ho un enorme rispetto per Paul e Gordon Singer. È stato un modo intelligente di comprare il Milan: certezza, rapidità, la possibilità di assicurarmi continuità per partire forte".

I primi 365 giorni al Milan: “Non abbiamo ancora fatto nulla! Sono entrato in punta di piedi, ho mantenuto l'organizzazione ereditata. Del resto, ho grande rispetto per Paolo Scaroni, scelto da Elliott, che ha fatto un grande lavoro e che ringrazio: è così coerente con il mondo da cui provengo e al tempo stesso cosi milanista e autorevole. Una delle mie mosse migliori è stato portare al Milan Giorgio Furlani (a.d.) e Stefano Cocirio (direttore finanziario) che hanno lasciato Elliott senza controversie. Mi ha dato il tempo necessario per valutare cosa funzionava e cosa no. Questa è la prima stagione in cui metto mano al calciomercato, al progetto stadio e iniziamo ad applicare le nostre idee per valorizzare il brand".

E poi ecco il messaggio per tutti i tifosi: “Qualcuno credeva che non volessi spendere nel Milan. Ma credete che investa 1,2 miliardi per guadagnarci subito? È un progetto a lungo termine: voglio vincere, ma non una volta sola, tante, nel tempo. Nel calcio voglio essere un Berlusconi 2.0, avere il suo stesso impatto in un contesto completamente cambiato. Ora, con il più alto fatturato nella storia del Milan e un bilancio che si chiuderà in attivo per la prima volta dal 2006, affrontiamo una nuova fase: vogliamo essere i numeri uno, ma non possiamo riuscirci senza cambiamenti".

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