Un paio di mesi fa fu Spalletti in persona ad avanzare la candidatura di un nuovo azzurro, parlando di Sebastiano Esposito dell’Empoli come di uno “che vede al di là di quello che per gli altri è un muro”. Nel suo puntare lo sguardo oltre, l’attaccante di proprietà dell’Inter (come il coetaneo Oristanio, candidato invece dal suo allenatore nel Venezia, Di Francesco) ha già adocchiato la Nazionale, dove il ct sta per introdurre altri nomi nuovi, perché ha qualcosa che agli ultimi suoi predecessori era mancato: la facoltà di scelta, che con il mercato di gennaio si è estesa grazie ai rimpatri di Casadei (Torino) e Ndour (Fiorentina). È soprattutto il centrocampista granata, ex Chelsea, ad aver titillato Spalletti, che in queste ultime settimane è andato spesso a vederlo dal vivo. Così, se Mancini cercò disperatamente ovunque, setacciando oriundi (Retegui), campionati minori (la Svizzera di Gnonto), serie inferiori (Salvatore Esposito, Zerbin), tornei giovanili (Pafundi) o panchine (Zaniolo, convocato senza aver mai debuttato), Spalletti può semplicemente tenere d’occhio il fermento che c’è. Per esempio, è attento a Fabbian del Bologna.
La scelta degli Shpendi
In serie B, per dire, era dai tempi pescaresi di Immobile (2012) che non c’erano giovani italiani in cima alla classifica cannonieri: invece nel girone d’andata ha imperversato Cristian Shpendi, 21enne del Cesena di passaporto albanese ma nato ad Ancona e ancora in bilico tra la nazionale delle sue origini (gioca in under 21) e l’Italia (stesso discorso per il gemello Stiven, alla Carrarese ma in prestito dall’Empoli) mentre adesso in testa c’è, con 14 reti, Francesco Pio, il più giovane (19 anni) e anche il più bravo dei tre fratelli Esposito. Il primogenito Salvatore, regista allo Spezia, dove gioca anche il fratellino, venne selezionato da Mancini, per gli altri due la telefonata di Spalletti è nel destino.
26 italiani Under 20 in Serie A
C’è dunque una Nazionale possibile tra chi ancora non è stato in Nazionale o tra chi, pur convocato, non ha ancora esordito, come Carnesecchi, Di Gregorio, Comuzzo, Savona, Gabbia, Okoli, Colpani. Gli stranieri in serie A sono sempre troppi (il 67,5% del totale), ma si sta allargando la platea dei giovani azzurrabili, tant’è che hanno già esordito 26 italiani di meno di vent’anni, mentre la stagione passata furono 27 in tutto. La Federcalcio ha grandi aspettative soprattutto sul gruppo che a giugno ha conquistato l’Europeo Under 17: secondo gli studi federali, i ragazzi che vincono in quella categoria hanno grandi possibilità di confermarsi da adulti e intanto tre di loro, i milanisti Camarda e Liberali e l’empolese Campaniello, si sono già affacciati in prima squadra.
La formazione dei mai azzurri
Volendo fare una nazionale di giocatori che non hanno ancora esordito, potremmo mettere Carnesecchi o Di Gregorio in porta, Savona-Gabbia-Comuzzo-Ruggeri in difesa, Casadei e Fabbian in mediana (ma pure Nicolussi Caviglia e Fazzini), Colpani-Oristanio-Esposito sulla trequarti e Piccoli davanti. In alcuni ruoli siamo addirittura in esubero ed è il motivo per cui Di Gregorio e Carnesecchi (come anche Falcone e Montipò) sono in anticamera dietro a Donnarumma, Vicario e Meret (in porta c’è finalmente abbondanza) o perché Ruggeri deve accontentarsi dell’under 21 e il leccese Gallo della corte delle grandi, visto che Spalletti può contare su due tra i migliori terzini sinistri al mondo, Dimarco e Udogie. In B ci sono gli Esposito e gli Shpendi, ma anche il 21enne Bertola, stopper dello Spezia, il 19enne Fortini, terzino sinistro (anche lui, accidenti) della Juve Stabia in prestito dalla Fiorentina e due ragazzi del Pisa non più giovanissimi (sono ventiquattrenni) ma parecchio capaci, il difensore Canestrelli e l’ala Tramoni, nato in Corsica. Magari l’imbarazzo ancora no, ma la varietà della scelta per Spalletti finalmente c’è.