Antonio Conte assente oggi in panchina a Bologna per squalifica ha evitato volentieri la conferenza. Una noiosa formalità nelle vigilie già cariche di tensioni. Vale la frase dell’altro sabato. Disse quello che tutti pensavano da mesi: «Sarebbe folle non pensare di vincere fino in fondo».
Vale per le prossime otto gare, la più difficile stasera contro il Bologna in veloce risalita, un fascio di luci in un campionato dal finale sprint ma modesto. Sarebbe davvero folle non pensare di vincerlo, se la capolista non batte il Parma, ma concede alla sedicesima il pari con due gol in rimonta; se il suo allenatore Inzaghi è sotto accusa per i cambi; se l’Inter non difende i doppi vantaggi; se Lautaro oscurato da Thuram è solo settimo tra i marcatori, come Lukaku che a sua volta con 11 è il migliore del Napoli. Al vertice due club che si somigliano: stentano a segnare e calano nel finale. Andrà meglio a Bologna?
Sarebbe folle non pensare di vincere, giusto. L’Inter teme che stasera il Napoli si avvicini ad un punto, deve intanto sistemare i suoi conti, protetti a caro prezzo dal colosso Usa delle borse di New York e Los Angeles, Oaktree. In costante contatto con il presidente Marotta.
De Laurentiis programma invece consultando solo se stesso. Conti in ordine e già al lavoro. A fine maggio mostrerà il nuovo piano industriale a Conte. Il Centro Tecnico di Castel Volturno attende solo la bonifica dei suoli paludosi.
Con il sindaco Gaetano Manfredi tratta per ampliare i posti, da 54mila a 62mila, con l’agibilità del terzo anello. Lo stadio diventa un’ altra fonte di denaro se la gestione passa al Napoli. Aperto a visitatori di tutto il mondo.
C’è voglia di conoscere il Maradona, se un’agenzia incassa 28 euro a persona per la visita guidata di un’ora solo all’esterno. Due ore e 50 euro il giro dei Quartieri Spagnoli fino al murale di Diego. Si immagini il marketing nell’impianto di Fuorigrotta aperto al pubblico. Con selfie, souvenir ed eventi. Previsto il museo.
De Laurentiis si affida al direttore Tommaso Bianchini e alla figlia, Valentina. Sull’altro versante, il programma tecnico, che il Napoli elabora in silenzio. Lascia che Conte si concentri sullo scudetto. Solo alla fine De Laurentiis gli presenterà un ventaglio di ipotesi. Se ne occupa Giovanni Manna con analisi, sondaggi e contatti. Non fosse così impegnato sul mercato con De Laurentiis e Chiavelli non avrebbe rifiutato l’offerta del Milan. Con un Napoli così lanciato nel futuro, difficile che l’allenatore valuti altri progetti. Quello del Napoli prevede investimenti su tre fronti. Stadio, vivaio, mercato. Congrui quelli per la squadra. Da potenziare per vincere in campionato e far cassa in Champions. Gli obiettivi sono chiari. Un club di valore economico superiore sul piano immobiliare e incassi maggiori. Il Napoli sa che ora in Francia, presto in Italia, diventano più avare le televisioni.